Recensione su Loro 1

/ 20186.7129 voti

2 semi-film grotteschi / 28 Aprile 2018 in Loro 1

Loro 1 è un semi-film, poichè essendo diviso in 2 parti per farci spendere piu soldi, è necessario vedere anche la seconda parte, cosa che credo proprio non farò; un semi-film che mi ha molto deluso, soprattutto per quanto riguarda l’elemento che più mi interessava e su cui ho avuto delle grandi aspettative: il personaggio di Berlusconi. Servillo a mio parere è stata una pessima scelta, gia solo per il fatto che sia napoletano, ma anche per l’aspetto, infatti anche con il trucco non assomiglia per niente al noto criminale milanese: il Berlusconi di Servillo sembra una persona lucida, senza demenza, alto, magro, con occhi e naso grandi e con il collo, al contrario di quello reale che è più o meno un sarcofago cilindrico di plastica con gli occhietti da lifting, che contiene putrefazione. Il semi-film non è per niente realistico, ci sono personaggi fittizzi, nomi fittizzi, pochissimi elementi che rispecchiano la realtà, mi da proprio l’impressione di essere un mondo immaginario (il fatto che nel tatuaggio sul c**o della ragazza ci sia il Berlusconi Servillo e non quello reale o una caricatura, fortifica molto questa mia sensazione), mi ricorda la sensazione che provavo giocando con i vecchi Iss pro con i nomi dei giocatori senza licenze. Loro 1 più che un film sembra un cartone animato grottesco (il personaggio di Dio è l’apice dell’assurdo). La parte del semi-film incentrata sul personaggio di Scamarcio si salva per la regia e lo stile di Sorrentino che mi ha ricordato “The wolf of wolf street” e “La grande bellezza”, ma è troppo poco per giustificare una doppia spesa.

Non volevo vedere Loro 2, ma alla fine l’ho fatto e ciò mi è servito per capire che facevo bene a non volerlo fare. Ora però posso completare la recensione aggiungendo le riflessioni conseguenti alla visione del secondo mezzo film. Confermo il 6, che forse è anche troppo, e il difetto principlae del film: Berlusconi. In questo secondo mezzo film appare molto di piu sullo schermo quindi ho potuto ancora di piu constatare che lavoro pessimo sia stato fatto nella rappresentazione del piazzista prestato alla politica per scampare alla galera. Confermo tutte le considerazioni sull’aspetto fisico, cioè che è slanciato e fornito di collo a contrario del vero Berlusconi, che appare piu come una matriosca di lattice. Sembra piu di vedere Servillo che ha subito un intervento di chirurgia estetica, che fa l’imitazione dell’imitazione di Berlusconi fatta da Crozza, cioè l’imitazione della sua peggiore imitazione. So bene che l’intento di Sorrentino non fosse quello di rappresentare la realtà etc etc, ed infatti questo per me è un difetto, non una giustificazione, se fai un film su Berlusconi devi rappresentare Berlusconi. Il pensiero che girava maggiormente nella mia testa durante la visione nel film era “ma Sorrentino si è documentato su Berlusconi? Ha mai visto qualche video su Youtube delle sue intercettazioni?”, perchè mi risultava davvero difficile crederlo. Appare sempre lucido, padrone della situazione, privo di demenza o altri problemi neurologici, sorridente, non mostra debolezze, non c’è sudditanza verso la figa come invece si percepisce dalle telefonate con le olgettine ( dalla voce a me sembra che solo a sentirsi chiamare “amore” eiaculi nelle mutande). In una sola scena il personaggio è stato quasi convincente e mi ha quasi evocato la mummia di Arcore, ovvero la scena della visita ai terremotati : è così che lo immagino in queste situazioni e nel privato, senza telecamere a riprenderlo, non con quel comportamento caricaturale e il sorriso forzato, quasi un tentativo dell’attore napoletano a voler mitigare le evidenti ed ovvie carenze nell’interpretare un personaggio milanese. Dopo la visione di questo doppio mezzo film, ho rivalutato Sorrentino, inizio a trovarlo ridondante con questi simbolismi, allegorie, sempre a cercare frasi ad effetto che in realtà non arrivano da nessuna parte, non pungono, seppur ne apprezzo le abilità tecniche che però in questa opera vanno decisamente in secondo piano, oscurate dal fallimento della sceneggiatura. Aggiungo che oltre a Servillo, anche Elena Sofia Ricci sia stata una pessima scelta, la trovo insopportabile e inadatta e non solo in questo film. Ripeto la mia contrarietà sull’utilizzo di nomi fittizzi che rovinano ulteriormente l’atmosfera.

8 commenti

  1. Tyler Durden / 4 Maggio 2018

    Hai mai visto un film di David Lynch?

  2. Tyler Durden / 4 Maggio 2018

    Per me Sorrentino in “loro 1″ usando un approccio surrealista alla David Lynch per intenderci, parla di una realtà tutt’altro che surreale. Poi ovviamente il film può piacere oppure no però non sono d’accordo con te quando lo definisci grottesco e soprattutto sulla scelta di Servillo, che per me ha interpretato Berlusconi in modo eccellente. Per me questo non è un film da sottovalutare, comunque a me è piaciuto molto, ed è un film che consiglio a tutti, per me Sorrentino dopo :”youth- la giovinezza”, film che ho reputato molto noioso, si è ripreso alla grandissima con :” Loro 1″. Per me è da apprezzare proprio il modo in cui è stato girato: in modo non convenzionale rispetto a ciò che siamo abituati a vedere in Italia, tra cinepanettoni, youtuber che si azzardano a fare film, e intanto il cinema italiano sprofonda. Ovviamente Sorrentino, a mio avviso, non è l’unico che sta provando a rialzare il nostro cinema, penso a Paolo Genovesi, penso a Gabriele Mainetti…
    Comunque insomma, mi spiace che loro 1 non ti sia piaciuto, spero che magari un’altra visione di questo film ti possa far cambiare idea come spesso accade

  3. Stefania / 12 Maggio 2018

    Non credo che nelle intenzioni di Sorrentino e di Servillo ci fosse quella di imitare/rappresentare pedissequamente Berlusconi. Il mimetismo non è tipico del cinema di Sorrentino: fin dai tempi del Califano/Tony Pisapia de L’uomo in più, Servillo si presta a evocare un personaggio, non a imitarlo. Anche il suo Andreotti non era Andreotti, niente a che vedere con -che ne so- quello di Lionello al Bagaglino (giusto per citare un elemento presente anche in Loro e, secondo me, non a caso), perché, se pure i due atteggiamenti avessero in comune la volontà di dileggiare, lo farebbero sicuramente con intenti diversi. Resta il fatto che, a modo suo, anche il Berlusconi di Servillo è spaventoso: ha un volto deforme, ha i denti posticci, un corpo squinternato e, diciamocelo, un’ignoranza (non tanto culturale) abissale.

  4. Stracchino / 17 Maggio 2018

    Se non avevano intenzione di imitare la realtà tanto vale che gli dessero un’altro nome. Se fanno un film su Berlusconi, quello che uno si aspetta è che sia fedele a quello reale, poi non capisco perchè dare nomi finti a tutti tranne che a lui ed altri pochi, è una cosa che proprio non mi va giù. Eppure ne “il Divo” non ha usato questo escamotage, e per quanto poco conosca il personaggio di Andreotti, mi è sembrata una rapppresentazione abbastanza fedele, sicuramente migliore e meno paraculo di quella di Berlusconi.

    • Stefania / 20 Maggio 2018

      Beh, io non mi aspettavo assolutamente che il Berlusconi di Sorrentino “fosse fedele a quello reale”, per esempio 🙂 Ma il fatto che , nel pubblico, ci sia qualcuno che lo desidera è assolutamente lecito, quindi comprendo che tu non abbia apprezzato questa scelta.
      Il punto è proprio questo 🙂 Sorrentino interpreta la realtà e ne fornisce una rappresentazione. Non è sua intenzione imitarla, perciò è libero di usare i modi della rappresentazione che preferisce. Allegoria compresa (perché il film altro non è se non una grande allegoria del potere —-> in Italia).
      Nessuno può sapere cosa si siano detti esattamente esattamente esattamente Berlusconi e la Lario in privato, per esempio. La rielaborazione artistica della realtà (che, appunto, non è imitazione, né copia) comporta sia l’uso di elementi reali che fittizi e l’autore lo dichiara fin nell’avviso che precede entrambe le parti di Loro. In questo senso, è significativo che (a memoria mia) siano solo 3 i personaggi che, nel film, conservano i loro veri nomi: Silvio Berlusconi, Veronica Lario e Noemi Letizia. Sui primi due, non si può derogare. Quelli sono. Punto. Sorrentino non ha voluto inventare un alter ego dei veri protagonisti della storia (il ruolo della Lario è fondamentale quanto quello del marito, in questo progetto). Che somiglino o meno a quelli veri, è davvero ininfluente. Di loro, Servillo (soprattutto) e la Sofia Ricci incarnano il ruolo, l’aspetto è praticamente un accessorio. Il terzo nome/il terzo ruolo è tanto fondamentale quanto risibile: usando il vero nome della protegée di Berlusconi, Sorrentino ne ribadisce l’ininfluenza. Si tratta solo dell’ennesimo volto/corpo simile a quello della Lario, collocato, però, in un momento fondamentale della biografia berlusconiana. Questo corpo viene rappresentato come quello di un’icona cristiana (Noemi sembra una vergine, una Immacolata, un po’ santa, un po’ porcellana di Capodimonte). Dire il suo nome conferma l’importanza (relativa) attribuita a tutti gli altri personaggi (se, poi, questo trucco gli ha evitato querele e affini, tanto meglio: ha unito l’utile al “dilettevole” 😀 ).
      Tutti gli altri, infatti, sono “solo” un pastiche dei cortigiani che, per anni, hanno ruotato intorno al trono di Berlusconi. Nell’economia del racconto (che, ricordiamolo, non è un documentario, non è una cronistoria), non è assolutamente fondamentale attribuire loro identità precise: sono lì a ricordare che sono state (e sono) tante le persone che hanno ricoperto (ricoprono e possono ricoprire) quei ruoli, con dinamiche ripetute, costanti.
      Per quanto possa sembrarti diverso, ritengo che Il divo poggi sulle stesse considerazioni. La somiglianza degli attori è relativa. L’uso dei nomi corretti, in quel caso, era necessario, perché venivano riferiti eventi precisi, da cui non si poteva/da cui Sorrentino non ha voluto derogare.
      Poi, ripeto, ci sta che il film non ti sia piaciuto per i motivi che hai detto 🙂

      • Stefania / 21 Maggio 2018

        Rettifica! Mi sono venuti in mente almeno altri due personaggi di cui viene indicata l’identità precisa: Apicella e Mike Bongiorno 🙂 Giustamente, dicevi che ce n’erano vari, ma in quel momento non riuscivo a ricordarne altri. Per loro, secondo me, vale il discorso della Letizia: fare i loro nomi precisi non toglie o aggiunge niente alla storia. Anzi, soprattutto nel caso di Bongiorno, serve a reiterare la tendenza di B. a schiacciare le persone, a usarle e poi a metterle da parte, anche dopo aver instaurato con loro un rapporto (affettivo, lavorativo, economico, ecc.) importante.

  5. Stracchino / 21 Maggio 2018

    ho guardato Loro 2 ed ho aggiornato la recensione con il giudizio completo

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