Recensione su Il mio amico Eric

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Il mio amico Eric
Regia:

Provaci ancora Eric / 25 Aprile 2011 in Il mio amico Eric

Fa doppiamente piacere la visione dell’ultimo film (a dire il vero penultimo nel momento in cui scrivo queste note…) del buon vecchio Kenneth Loach: in primo luogo perché si tratta di un film ben riuscito e compatto come non sempre succede a questo artigiano inglese che sforna opere con un ritmo piuttosto intenso; in secondo luogo fa piacere constatare che si tratta di un Loach particolarmente allegro e ottimista che sembra in qualche modo contrapporre alla consueta indignazione verso le ingiustizie sociali un rimedio, una trovata (di sceneggiatura e di vita) in grado di ristabilire un po’ di consolazione e di rivincita per il perseguitato protagonista e tutti coloro che rappresenta.

Il concetto di ottimismo naturalmente è relativo rispetto alla spietata denuncia dello squallore morale e materiale inglese cui il regista ci ha abituato e che anche qui domina la prima parte del film: finchè non compare la fata buona nelle imprevedibili vesti di Eric Cantona e allora tutto cambia e l’altro Eric, il postino protagonista ritrova un po’ alla volta il bandolo della sua vita e della sua psiche in fase di iniziale crollo depressivo.
Cantona svolge qui in qualche modo il ruolo che il personaggio di Bogart rivestiva in Provaci ancora Sam ma quello era solo un’icona, qui abbiamo invece il monumentale calciatore in carne ed ossa che conferisce subito una presenza scenica dirompente, ricca di ironia ed autoironia e catalizzatrice dell’attenzione dello spettatore.

Oltre al ritrovare sé stesso, come soluzione accessoria a tutti i guai per suggerimento del deus ex machina Cantona, non poteva mancare l’attiva solidarietà degli amici, umana e di classe, di pub e di ambiente di lavoro (oltre che, visto il tema, di pullman di tifosi del Manchester United).

E la scena pre-finale con tutte le maschere del divo, indossate da individui piccoli, storti e dalle pance gonfie di birra, è indimenticabile nel messaggio, questo sì ottimista, che porta con sé e che completa la ricostruzione di Eric-postino insieme alla ritrovata stima dei figliastri, al successo scolastico della figlia e al ritrovato rapporto con l’antica fiamma, l’occasione scioccamente sciupata tanto tempo prima.

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