Un ben strano film / 19 Febbraio 2017 in Lolita
La storia di “Lolita” la conoscono tutti, anche chi, come me, non ha letto il romanzo di Nabokov.
E tuttavia, questo film mi ha sorpreso molto.
Il rapporto tra il pervertito Humbert e Lolita viene raccontato con molta pudicizia e “non detto”, suppongo per evitare la censura, ma questo diventa un pregio per il film, perché rende più interessante seguire la loro relazione.
Ma a colpirmi è stato il personaggio interpretato da Peter Sellers. Il suo ruolo è decisamente strano, e l’intera linea narrativa che lo riguarda mi sembra francamente bislacca. Non so se anche nel romanzo Clare Quilty agiva in questo modo, ma a me dava quasi l’impressione che tutto il personaggio fosse scritto solo per far divertire il grande Peter Sellers.
E però, a ripensarci, sembra quasi il protagonista occulto del film. Il fatto che, a fine del film, i miei pensieri riguardavano più lui che il professore e la ninfetta, qualcosa vorrà pur dire. Il suo ruolo è affascinante e inquietante insieme.
Un altro aspetto che mi ha sorpreso, è l’umorismo che percorre un po’ tutto il film, seppur si tratti di humour nero.
Ed è tenerissima e tragica la moglie di Humbert.
Bel film.

Credimi, il romanzo è uno dei più belli in assoluto nel panorama della letteratura contemporanea. Non mi sono ancora deciso a vedere il film di Kubrick proprio perchè il romanzo mi aveva davvero lasciato secco
@paolodelventosoest: in realtà, il film di Kubrick si discosta dal romanzo. A mio parere, sono molto indipendenti l’uno dall’altro e come tali possono essere fruiti. Kubrick lo rilegge, nel vero senso della parola e, per quel che ricordo, la “stramberia” del personaggio di Sellers, come fa notare @mgcgio, è uno degli elementi che dimostrano come K. abbia decostruito e reinterpretato la materia fornita da Nabokov. Il film di Lyne con Jeremy Irons, invece, si avvicina di più al romanzo: perlomeno, ne mette in scena gli aspetti più pruriginosi con maggior attinenza e un’abbondanza notevole di dettagli ambientali e di colore.
En passant, da anni mi riprometto di rileggere il libro di Nabokov che tanto mi era piaciuto ai tempi dell’università, per coglierne sfumaturei che, all’epoca, sicuramente, mi sfuggirono, ma non mi decido mai.
Grazie Stefania, in effetti Kubrick ha revisionato parecchio nella sua carriera 😀 Meglio così, ovviamente, la trasposizione pedissequa di un libro è perdente in partenza, secondo me.
E sì, ti consiglio di rileggerlo. Santo Iddio come scriveva quell’uomo!