Recensione su L'odore della notte

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CHI C’HA I DENTI NON HA IL PANE / 28 Novembre 2020 in L'odore della notte

Non è arduo recuperare l’intera filmografia di Claudio Caligari. Tre film prodotti in trent’anni. Perché solo tre? La risposta si perde tra le pieghe di un sistema squilibrato come quello del cinema italiano che non sa riconoscere un talento nemmeno quando ce l’ha sotto il naso.

“L’odore della notte” rappresenta il secondo appuntamento cinematografico di Caligari ed’è anche un ottimo esempio di Noir all’italiana.
Asciutto e stringato come si conviene ad un thriller di borgata, è un film ruspante e ritmato. Caligari non si perde in indulgenze autoriali e moralistiche. Tratteggia i suoi personaggi raccontandoli per quel che sono, senza infiocchettamenti misericordiosi.
Bella l’alternanza dialoghi naturali e voce narrante letteraria. Un non so che di Trainspotting che merita.

Buon cast e gustosissimo cameo di Little Tony.
Nel complesso l’ho trovato accomunabile a “Pusher” di Refn per il modo di tratteggiare un universo di mini-criminalità nel quale si muovono Remo e compagni.

Ho scoprendo Caligari a ritroso. Ho cominciato con “non essere cattivo” e ora ho proseguito con il precedente “L’odore della notte”.

2 commenti

  1. Stefania / 28 Novembre 2020

    A proposito di “perché solo tre film?”, hai già visto il documentario su Caligari “Se c’è un aldilà sono fottuto”? https://www.nientepopcorn.it/film/se-ce-un-aldila-sono-fottuto-vita-e-cinema-di-claudio-caligari/
    Se t’interessa, è disponibile gratis su RaiPlay.

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