Recensione su Lo scafandro e la farfalla

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Essere prigionieri del proprio corpo / 3 Settembre 2013 in Lo scafandro e la farfalla

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Bellissimo!
Toccante.
Irritante e frustrante!
Pura emozione!
La storia Jean-Dominique Bauby, capo redattore di “ELLE”, intrappolato dentro il suo stesso corpo a causa di un ictus che gli ha totalmente scollegato il cervello dal resto del corpo. Unico modo di comunicare con il mondo esterno è il suo battito di ciglia (le ali della farfalla dentro un corpo da scafandro).
Viviamo dentro la testa, i pensieri, i drammi, le emozioni, i rimpianti e i sentimenti di Jean e vengono in mente tante domande a cui però non si possono dare risposte.
Un film bellissimo, mai retorico ma molto importante.
Ognuno ha poi la propria visione della vita, cosa sia e come deve essere vissuta.
Non ci sono condanne ne giudizi.
Lo spettatore vive questo dramma nella testa del protagonista e vive le sue angosce e il suo dolore.
Stupendo!
Molto difficile e duro da vedere ma non si può perdere, non si deve perdere.
Ad maiora!

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