Recensione su Lo chiamavano Jeeg Robot

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Era già stato detto tutto / 26 Giugno 2016 in Lo chiamavano Jeeg Robot

“A scorrere le locandine dei film che hanno riportato il maggior numero di David negli ultimi sette anni c’è una dominante che colpisce: le mani armate. Di pistole, kalashnikov, manganelli, intrighi. Non ci sono mezze tinte, non ci sono sfumature, ai David trionfa l’Italia delle anime nere. Sette premi a Il Divo, sette a Gomorra, quattro a Diaz e nove al film di Francesco Muzi che quelle Anime Nere le ha addirittura sublimate in una storia senza tempo.
A questi quattro titoli si aggiungono i due trionfatori ai David 2014: La Grande Bellezza e Il Capitale Umano, due film che vincono scommettendo sulla rovina di questo paese, per usare la battuta con cui si chiude il film di Paolo Virzì. Che sia brindando nei giardini della Brianza o ballando sulle terrazze sopra al Colosseo, quello che i due film mostrano è un’aristocratica assuefazione all’immagine tenebrosa del nostro paese, che poi sta tutta negli occhi annoiati con cui Jep Gambardella guarda il mondo dagli argini del Tevere.
Ebbene, su quegli stessi argini nel 2016 fa la sua apparizione un nuovo personaggio che non ha niente di aristocratico; perché lui, in quei liquami di cui altri discettano un po’ annoiati, ci si butta dentro, perché ha capito che se vuoi smetterla di essere un’anima nera devi metterci un po’ di fantasia.

È questa la vera novità di Lo Chiamavano Jeeg Robot, il film che ai David 2016 ottiene 16 candidature, una storia che sembra figlia dei supereroi tristi di Unbreakable di M. Night Shyamalan. Il supereroe che compie questa impresa con solo un milione e settecento mila euro di budget si chiama Gabriele Mainetti, è al suo esordio nel lungometraggio dopo una gavetta di attore in quelle fiction che tutti vedono senza mai ammetterlo, insomma uno che viene dal basso.
È grazie a lui se nel 2016 il nostro cinema può sperare di diventare altro, è grazie a lui se il cinema italiano, forse, può diventare un Jeeg.”

Questa la presentazione di Lo Chiamavano Jeeg Robot data dal giornalista Francesco Castelnuovo, durante uno speciale di Sky dedicato ai David di Donatello 2016.
Era mesi che volevo dire la mia su quest’opera, ma dopo aver sentito le sue parole ho capito che era già stato detto tutto.
Aggiungo solo una cosa: Amen.

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