Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi

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Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi

Un documentario diviso in dieci capitoli, per proporre una riflessione sulla tecnologia e su Internet.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Lo and Behold: Reveries of the Connected World
Attori principali: Elon Musk, Lawrence Krauss, Werner Herzog, Lucianne Walkowicz, Leonard Kleinrock, Ted Nelson, Bob Kahn, Danny Hillis, Adrien Treuille, Raj Rajkumar, Joydeep Biswas, Lesli Catsouras, Christos Catsouras, Christina Catsouras, Danielle Catsouras, Kira Catsouras, Felix James Lockman, Jennifer Wood, Diane Schou, Jay Locman, Hilarie Cash, Tom, Chloe, Lucianne Walkowicz, Jonathan Zittrain, Kevin Mitnick, Shawn Carpenter, Sam Curry, Marcel Just, J. Michael Vandeweghe, Tom Mitchell, George W. Bush, Harry Houdini, Michael Hundeshagen, Mostra tutti

Regia: Werner Herzog
Sceneggiatura/Autore: Werner Herzog
Colonna sonora: Mark De Gli Antoni, Sebastian Steinberg
Fotografia: Peter Zeitlinger
Produttore: Werner Herzog, Rupert Maconick, Jim McNeil, Tennille Teague, David D. Moore, Dave Arnold
Produzione: Usa
Genere: Documentario
Durata: 99 minuti

Dove vedere in streaming Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi

Lo… crash! / 15 Gennaio 2018 in Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi

Partendo dal primo messaggio trasmesso attraverso Arpanet (precursore di Internet), Herzog si pone delle domande su qual è stato e quale sarà l’impatto di Internet, e non solo, sulla società. Chiaramente, non possono esserci risposte per quello che riguarda il futuro, ma solo ipotesi, così come coloro che hanno progettato Arpanet nel 1969, non potevano prevedere tutti gli aspetti negativi, che avrebbe comportato l’invio di quel primo messaggio.
Gli argomenti trattati sono veramente tanti. Alcuni anche, apparentemente, non collegati ad Internet. Cosi come sono tante le persone intervistate. Herzog pone poche domande, li lascia parlare. Indugia con la telecamera, quello che gli interessa veramente, forse, non è quello che dicono, ma quello che non dicono, ciò che traspare dai loro volti.
Tra gli intervistati ci sono i “tecnici”, coloro che hanno creato e sviluppano tecnologia e vedono solo gli aspetti positivi di un futuro dove tutto è tecnologia. Le auto che guidano da sole, i viaggi su Marte, i robot che inesorabilmente prenderanno il posto dell’uomo. Tutti sono sorridenti. Godono mentre raccontano il futuro, ma poi la loro espressione cambia, quando non sono in grado di rispondere a semplici domande, come sulla responsabilità in caso di incidente di un auto non guidata da un uomo, ma da un computer, o cosa succederà quando il sole deciderà di “brillare” più del solito mettendo fuori uso la rete elettrica.
Tra gli intervistati ci sono anche i “delusi” dalla tecnologia. I malati di dipendenza da videogioco, gli “allergici” alle onde elettromagnetiche, costretti a vivere in una delle poche zone americane dove la tecnologia è bandita, o peggio ancora, in una gabbia di Faraday, C’è la famiglia Catsouras, costretta a non usare la rete, per non ricevere e vedere le foto della figlia massacrata in un incidente d’auto, e che reputa Internet l’anticristo.
Il documentario non aggiunge nulla a ciò che già sappiamo, Internet è sicuramente uno strumento prezioso, ma è anche il male? Le domande poste dal regista, spesso in tono ironico, non sempre ottengono una risposta, ma quei silenzi, quegli sguardi, ci permettono di guardare oltre, perchè “c’è sempre un modo diverso di guardare le cose”. L’hacker non sempre sfrutta i bug di sistema, molto spesso utilizza la stupidità umana.

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Il futuro è un banjo / 23 Ottobre 2016 in Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Documentario di Herzog indagante l’Internet. In un percorso a capitoli, lui stesso è voce narrante, per cui lo si sente col suo accento crucco interrogarsi su “de indennet” e cozì fia. Senza pregiudizi ma con gli occhi dell’anziano osservatore che è, il tema è affrontato e ruotato come di Rubik un cubo. Si parte dalle origini, in una sala con dentro un grosso computer indistruttibile che fu il primo server. Poi qualche hacker che racconta di quando faceva gli scherzi alla polizia federale che non ci capiva una cippa, nerd vari che eiaculano dagli occhi raccontando di quanto le auto saranno brave ad andare da sole e come entro il 2050 riusciranno a costruire degli automi in grado di battere gli umani a calcio – in questa fase sembrano tutti usciti da BBT, c’è pure l’indiano con la camicia a quadri. No non so se proprio a quadri l’avesse. Poi il bullismo, con una testimonianza BAZZESCA di una famiglia, inquadratura frontale con in primo piano tavola con muffin e brioches, dietro le tre figlie sedute e mute, dietro ancora padre e madre che parlano. Tutti sono vestiti di nero e guardano WH che sta dietro la camera, leggermente di lato. E raccontano la triste storia, e la madre conclude “Internet è l’anticristo”, così se prima stavi dalla sua all’improvviso ma anche no checcazzo :/ Elon Musk, che non è nerd ma bello bombato e sembra uscito dalle sceneggiature Marvel e vuol portare l’uomo su Marte, e chi vive senza internet, in un posto dove c’è un supermegatelescopio che per funzionare ha bisogno che non ci siano cellulari/microonde/qualsiasi cosa nel raggio di 15 km, e solo lì possono vivere i malati di onde elettromagnetiche. Non può essere ottimista, Werner, però si applica, col suo sguardo filantropico nel senso primo della parola, e si chiede che succede una volta che tutto va giù? Basta che il sole faccia poco più flame e tempesta e ciao. Sono tutti matti, questi giovinastri sui social, questi koreani che si mettono i pannoloni per poter videogiocare in rete per 30 ore consecutive, non è che forse abbiamo perso un po’ la presa sulla realtà? Non è meglio starsene insieme e suonare il banjo e cantare country, e in c**o allo smartphone? Per lui ovviamente, chiudendo col banjo, è sottinteso un sì. Per me ci vuole qualcuno che ogni tanto tiri il freno. Per i nerd e Musk è solo l’inizio, oppure è l’Anticristo.

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. / 22 Ottobre 2016 in Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi

Documentario di Herzog fino al midollo con narrazione caratterizzata dalla solita acutezza e dall’affascinante eloquio. Esplorando internet nel suo sviluppo dagli anni 60 ad oggi e con uno sguardo al futuro Herzog pone e si pone moltissime domande e le gira a numerose personalità, famose e non. Le conversazioni sono tutte interessanti e ricche di informazioni e input e data la struttura a capitoli del documentario mi è un po’ sembrato come se il regista pennellasse velocemente degli scenari, aperti poi alla riflessione e all’approfondimento dello spettatore, come è giusto aspettarsi da un documentario di questo tipo. Grande tema, grandi implicazioni e solita classe e intelligenza nel sviscerare la materia.

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