24 Dicembre 2012 in Linkeroever

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Allora, troviamo in mezzo a tutto questo schifo gli appunti per questo film. Dunque, in chiara astinenza da film trash/orridi, mi faccio scaricare da altrui ogni molto qualche filmazzo di quelli recensiti dalla mia fascio-critica di riferimento.
E questo, rullino i tamburi, è BELGA (peeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeè) *_* j’adore, anche se dalla parte di quei ca**o di fiamminghi. Infatti si svolge ad Antwerpen, che noi persone normali e francofone chiamiamo Anverse, dove Marie, una balda e promettente corritrice nonsoquantometrista, si innamora di un tipo arciere che vive sulla riva sinistra (da cui il titolo) del fiume Nonsò. E va a viverci, scopandoci anche parecchio, in questa zona tutta periferia e palazzoni, in un alloggio lasciato vuota dalla scomparsa della precedente inquilina. Pur avendo un ginocchio infortunato, che misteriosamente comincia a putrefarsi e marcire sempre più, Marie indaga, non potevi startene a casa, no. Brava Marie, te lo sei scelto proprio bene. Io che faccio la ola, perché tutti bevono la MIA birra belga (la Jupiler) e perché l’arciere in macchina si ascolta i Soulwax, altrettanto belgi. Non realmente un horror, perché non succede quasi nulla fino al climax finale, più un gioco di costruzione della suspense e dell’angoscia attorno a questo buco nella cantina del palazzone. Con alcuni tocchi ridanciani, tipo che Marie scopre che il buco dagli antichi veniva chiamato la vagina del diavolo. Ahah, bella lì. Finale di rinascita, culti paganici di qua e di là, il diavolo funziona, rimandi, tantissimo, a Rosemary’s baby di Polanski (e se non l’avete visto che ca**o state qui a fare?>.<) e c’è anche chi dice a The Wicker Man (l’originale, non il remake). Però belga. Yeah.

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