Recensione su L'industriale

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5 Giugno 2012

Ottime premesse per un film italiano che punti il focus sul momento di grave crisi economica che colpisce il settore industriale (e non solo).
Se Hollywood sembra a suo agio nel proporre film ben realizzati sul tema della difficoltà economica (Margin Call) e sulla crisi di lavoro (the Company Men), il cinema italiano risponde bene, con un film finanziato in parte dalla regione Piemonte (da qui arriva del buon cinema!) e che verte sulle ore travagliate di un industriale che rischia di dover chiudere la sua azienda.
Se da un certo punto di vista il film mi ha convinto, riportandomi alla mente le atmosfere dei libri di Nesi (l’età dell’Oro, in particolar maniera), dall’altro ho trovato un pò banale la sequenza sentimentale tra la moglie e il garagista rumeno, specialmente per le implicazioni finali.
Splendida fotografia, quasi un bianco e nero (a parte alcuni dettagli), un tono grigiastro che sa di tristezza, che evoca un passato lontano per prendere le distanze dal presente e che trasmette tutto il dramma di un uomo sul baratro.
Buona anche l’interpretazione dei protagonisti, anche se Favino è a tratti iperbolico la Crescentini un pò smunta.
Molto bella la colonna sonora.

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