Recensione su Lincoln

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50 milioni di dollari ben investiti. / 27 Gennaio 2013 in Lincoln

Correva l’anno 1997. 1997 ? Non ricordo bene, perdonatemi.
Esce un film molto molto bello chiamato Amistad, piccolo grande capolavoro che purtroppo viene eclissato da un altro film molto meno bello ma molto più romanticheggiante. Chi o meglio cosa? Titanic.
Se fossi stato Spielberg avrei rosicato un pochino.
Anni dopo esce un altro film, sempre del regista, LINCOLN.

Da persona poco appassionata di Spielberg vi dico andatelo a vedere. E’ uno dei pochi film che salvo del regista (assieme alla già citata Amistad, potete scommetterci le palle). A tratti la pellicola risulta pesante, appena giunti i titoli di coda, tre quarti della sala sono spariti. Forse, dico forse, la voce di Favino non aiuta ma credo che nella sua pesantezza il regista lo abbia reso il più leggero possibile. Cazzo, la scelta di Abramo era dura ed entrò nella storia.. cosa vi aspettavate paletti e vampiri ?
Infatti, la pellicola dal punto di vista storico politico è impeccabile ed analizza per di più a livello quotidiano la vita del Lincoln. Questa piccola particolarità la rende realista al massimo. Vita, intrighi, famiglia, le trame politiche, i mille giochi del potere, comprare voti e persone. Il tutto negli ultimi anni della sua carriera politica al volgersi al termine della Guerra di secessione americana, fra “openminded” (ma non troppo) Nordisti e Sudisti schiavisti. La fine della guerra di secessione porterà si alla fine della schiavitù ma non alla fine del razzismo. L’ho trovato interessantissimo, belle le parole del Presidente:
La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo.
Molto belle le parole di un soldato afroamericano che lottava per la sua liberà: “Magari fra 100 anni si avrà il voto”.

pecche ?
-la pecca numero uno è il doppiaggio di Abramo con Favino. Mamma mia, sembra Fassino che parlava.
-la pecca numero due è la lentezza iniziale, ci si mette un po’ ad abituarsi al film
ma la seconda parte merita

Note del Don
Bel film, da vedere in una sala parzialmente vuota… se possibile. Richiede un minimo di concentrazione e un po’ di conoscenza della storia. Non è un film da Sabato sera (errore mio, sala piena, stupido Don).
Non temete, non abbiate paura, non è nulla di impegnativo occorre solo un pochina di attenzione.

Voto finale, 7 e mezzo

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