Recensione su L'Implacabile

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Grezzo ma molto piacevole / 6 Marzo 2017 in L'Implacabile

2017 (oggi in pratica). Dopo il collasso dell’economia mondiale, gli USA diventano un regime totalitario che censura ogni forma d’arte e che imbonisce e tiene calma la popolazione, tanto quella ricca che quella povera, tramite programmi superviolenti trasmessi in TV, visti e amati da tutti. Ben Richards (Arnold Schwarzenegger) è un militare che durante una pattuglia si rifiuta di sparare su della gente che protestava in quanto affamata: il massacro viene compiuto ugualmente e la colpa viene data a lui. Nel 2019 è incarcerato e costretto ai lavori forzati, e, con l’aiuto di suoi amici, riesce alla fine ad evadere. Va subito a Los Angeles, a cercare il fratello, ma lui è stato deportato e nell’appartamento trova una giovane donna (Maria Conchita Alonso) che usa come ostaggio per fuggire dagli USA. La donna però lavora per il network ICS, quello che produce gli shows violenti di cui sopra, e fa catturare l’uomo, che viene subito portato, per volere di Damon Killan (Richard Dawson), persona che gestisce e presenta gli shows, alla continua ricerca di “ratings”, nella trasmissione “The Running Man”, dove i condannati sono costretti a misurarsi in prove estremamente violente e pericolose contro i cosiddetti “Sterminatori”. Con lui vengono spediti a combattere anche i suoi amici, che puntano ad aiutare la ribellione contro il sistema del network. Anche la donna, che dopo la cattura di Ben ha visto delle scene false create per far sembrare ancora più mostruoso l’innocente, finisce per venire buttata nel gioco. Ma sarà una buona decisione mettere uno come Schwarzy e pensare che si faccia massacrare? A voi la conclusione! Un film sicuramente molto semplice, con effetti abbastanza scarni e che trasuda anni ottanta da tutti i pori, ma, al tempo, anche per questo motivo, un film piacevole, divertente e che comunque vuole trasmettere un messaggio abbastanza importante. Schwarzenegger è in ottima forma, ottimo sia quando è incavolato che quando c’è da fare un po’ di ironia anche macabra; il resto del cast non è eccelso ma fa il suo lavoro. Va segnalata, come curiosità, la presenza nel cast del wrestler Jesse “The Body” Ventura, del giocatore di football Jim Brown e di Dweezil Zappa, chitarrista figlio del grande Frank. Altra nota importante è che la storia è ispirata al romanzo “L’Uomo in Fuga” di un certo Stephen King. Sicuramente da notare che questo film, insieme ad altri titoli come Rollerball o Death Race 2000, è stato, a mio avviso di grandissima ispirazione per produzioni come Hunger Games e i vari film distopici visti negli ultimi anni. Solo che qui c’erano meno ragazzini e più battute. Consigliatissimi ai fans del genere ma anche a tutti in fin dei conti!

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