Recensione su L'illusionista

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Quando il 3D non serve / 13 Agosto 2013 in L'illusionista

Una storia poetica di un’illusionista la cui arte diventa anacronistica e superata a favore di nuove mode. L’incontro con la piccola Alice sarà illuminante per lui, drammaticamente illuminante.
Con un linguaggio che non è capibile ma non è importante, con dei disegni che non sono perfetti ma che invece in questo contesto sono eccezionali, con un’assenza totale di azione e frastuono ma che risulta invece pura poesia, quest’omaggio della figlia di Jacques Tati al padre è veramente una delizia. E si deve anche ringraziare Sylvain Chomet la regista già di Appuntamento a Belleville che è anch’essa una perla rara del cinema d’animazione.
“I maghi non esistono”
come le favole nella nostra vita quitidiana.
Prima o poi ci si sveglia nella speranza di non aver fatto danni.
Purtroppo c’è chi invece ne fa senza pensare al risveglio che prima o poi capita a tutti.
Ad maiora!

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