9 Maggio 2013
Magico. Ogni scena è un’opera d’arte, e la mancanza di dialoghi rende più godibile il tutto. I personaggi di Tati non sono caricaturali, sono iper-reali, talmente perfetti nella loro fisionomia da risultare grotteschi. La storia poi, incredibilmente dolce, insopportabilmente dolorosa, che racconta il declino degli intrattenitori di un tempo: clown, ventriloqui, illusionisti, suonatori, uomini che facevano divertire con poco ma regalavano tanto, soppiantati ora da patinate boyband e jukebox. Fantastico comunque il cameo del gendarme del corto “La vieille et les pigeons”!
Recensione da Oscar (3)
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