Recensione su Lezioni di piano

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27 Agosto 2013

Non c’è morte peggiore, non c’è vita migliore.
Ogni volta che mi ritrovo ad affrontare un film di questo genere mi stupisco di quante sfaccettature possa presentare un solo sentimento ed in quanti modi riesca ad essere rappresentato senza portare a noia.
Il film presenta un inizio piuttosto lento sino a quando non si concretizza il vero e proprio “contratto” che diviene una sorta di avvicinamento forzato tra Ada e George.
Il mutismo della donna lascia che sia la musica a parlare per lei ed il piano risulta essere un elemento portante per la trama.
Piano che la mantiene in vita e che, allo stesso tempo, potrebbe provocarle la morte.
Credo di non aver ancora visto un film in cui “l’annegamento” influenza anche lo spettatore.
Finale completamente inaspettato.

1 commento

  1. signormario / 27 Agosto 2013

    E’ uno tra i miei film preferiti, a mio parere un capolavoro dalla forza visiva ed espressiva dirompente. Mi ha completamente travolto quando l’ho visto per la prima volta (credo fosse il 1994, era appena uscito a noleggio in VHS) e l’ho ripetutamente rivisto da allora. Ogni volta le sensazioni che trasmette sono intatte, è un film che non si deprezza nè col tempo nè con l’abitudine. Per me, in una scala da 1 a 10, ”Lezioni di piano” vale 11.

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