Let Them All Talk

Lasciali parlare prende lentamente. All’inizio vedi solo delle persone che parlano, parlano; e devo confessare che mi era venuto il sospetto malizioso che il film fosse una specie di gigantesco product placement per la Queen Mary 2, la nave (bellissima) che trasporta i protagonisti attraverso l’oceano. Ma poi piano piano cominciano a emergere i personaggi: così realistici – del resto i dialoghi sono stati in parte improvvisati dagli attori – così umani con le loro aspirazioni e i loro fallimenti. Tutti piacevolmente gentili (con una vistosa eccezione), con lo scrittore Kelvin Kranz (Daniel Algrant) che rappresenta nel film il paradigma del vero gentiluomo. C’è anche un piccolo mistero che viene risolto nel finale (piuttosto inaspettato). Un film leggiadro, forse un po’ leggero, che potrebbe essere stato girato da un Woody Allen non nevrotico – e non lo dico solo perché c’è Dianne Wiest.

Discreto mix di commedia e dramma diretto da Steven Soderbergh.
Alice Hughes (Meryl Streep) è stata vincitrice del Premio Pulitzer e per ritirare un premio, parte a bordo di
una nave per raggiungere il Regno Unito. Con lei ci sono il nipote Tyler (Lucas Hedges) e le sue amiche Roberta
(Candice Bergen) e Susan (Dianne Wiest). A sorpresa si unisce anche l’agente di Alice, Karen (Gemma Chan), che
vuole scoprire dettagli sul nuovo romanzo della scrittrice.
La crociera creerà malumori e farà emergere dissapori giacenti nel tempo.
Soderbergh approfitta della crociera per esaminare il gruppo ristretto a bordo della nave; Karen che avvicina
Tyler cercando di carpire informazioni sul romanzo della zia, Alice e Roberta il cui rapporto rischia di rompersi a causa di ruggini passate dovute a qualche particolare di troppo messo da Alice nei suoi libri.
La pellicola è abbastanza piacevole con qualche alto e basso, a volte si sorride, ci si intristisce un po’ oltre che per il finale anche per come Karen cerca di usare Tyler anche se quest’ultimo non sembra patire troppo questo rapporto.