Recensione su Occhi senza volto

/ 19607.632 voti

8 Aprile 2015

Occhi senza volto è un film ambiguo, ossessivo e violento. Diretto da Georges Franju, Les yeux sans visage è uno di quei prodotti che nasce come un giallo e si sviluppa come un film dell’orrore. Ambiguo perché non fai in tempo ad affezionarti ad un personaggio che subito le carte si ribaltano, nulla infatti è come sembra (almeno nella fase iniziale), prendiamo ad esempio il dottore e professor Génessier un uomo di tutto rispetto che nasconde un terribile segreto o l’assistente dello stesso. Ambiguo ma anche ossessivo, troviamo il professor Génessier ad una conferenza nella quale espone i risultati delle sue ricerche nel campo del trapianti dei tessuti e per tutto il film sperimenta dei folli trapianti cutanei per ridare un volto a una persona sfigurata a lui cara. La sua ossessione, i trapianti, va a braccetto con i suoi fallimenti ovvero la reazione che il trapianto cutaneo porta al paziente. Occhi senza volto infine è un film violento e grottesco. Intere sequenze sono dedicate ad operazioni andate male, a uccisioni, a esperimenti e a volti a cui è stata tolta la pelle. La bellezza del film è in questi tre elementi che si fondono fra loro, senza contare gli elementi di contaminazione espressionista presenti nell’opera.

Tutto inizia con una donna (Alida Valli) alla guida su una strada secondaria. Sul sedile posteriore, un cadavere o un manichino. Arrivata in un luogo solitario, trascina il corpo senza vita e e poi lo getta nelle acque della Senna che scorre lì accanto. La scena cambia e la trama si infittisce. Troviamo questo piccolo chirurgo, un infelice, uno a cui è morta la moglie, che viene chiamato dalla polizia. Deve recarsi all’obitorio per riconoscere un cadavere. La polizia ha trovato il cadavere di una giovane nella Senna. Dalle ferite sul viso, identiche a quelle che risultano appartenere alla figlia di Génessier, ferita in un incidente d’auto. Si pensa che il cadavere possa essere appunto quello della ragazza. Viene riconosciuto subito dal padre ma la polizia non si spiega il perché la piaga del volto sia stata tagliata, come fosse opera di un bisturi. Oltretutto si domanda il perché una giovane, scomparsa dalla clinica, senza volto, prima di annegarsi si sia tolta tutti gli abiti, restando solo con un impermeabile da uomo. Inoltre un altro padre, la cui figlia era sparita, viene convocato all’obitorio e rimandato indietro dopo il riconoscimento. Un giallo. Il punto è che nulla è come sembra, ce ne rendiamo conto dopo enanche venti minuti. Il chirurgo si rivela una specie di scienziato pazzo che sperimenta dei folli trapianti nella casa di campagna, isolata e sinistra. Agisce per il bene di una persona a lui cara ma così facendo uccide. La persona a lui cara è costretta a vivere in modo isolato, la vediamo vagare per la casa come un fantasma ed il suo volto sfigurato la rendono simile ad uno spettro. La giovane è sfigurata, è costretta ad indossare una maschera per nascondere il suo volto. L’orrore del film è l’orrore della mutilazione e l’orrore provato nel vivere una vita da reclusa.

Attende, mentre il medico e l’assitente cercano nuove vittime affinché la giovane ritrovi la sua bellezza. La giovane altri non è che la figlia del chirurgo. Occhi senza volto è quindi un film che ha un po’ di tutto, i personaggi sono caratterizzati benissimo: il professore è folle ma è mosso sia dall’amore verso la figlia sia da quello per la scienza; la ragazza invece non riesce a convivere con il suo male e vede delle continue operazioni, operazioni che nuoceranno la mente e lo spirito della protagonista.

Occhi senza volto è un’opera cattiva, marcia, favolosa e ve la consiglio caldamente.

Lascia un commento