Occhi senza volto

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Occhi senza volto

Film tratto dal romanzo omonimo di Jean Redon. Un sobborgo di Parigi è il teatro del macabro ritrovamento del cadavere di una ragazza, orrendamente sfigurato. Il famoso chirurgo plastico Genessier riconosce nel corpo dell'assassinata quello della figlia Christine che, dopo essere rimasta vittima di un incidente stradale, ha il viso sfregiato e, per questo, è stata ricoverata nella clinica del padre, dalla quale, però, è fuggita. In realtà, la sfortunata ragazza rinvenuta in un fiume non è Christine: Genessier e la sua segretaria, infatti, nascondono un terribile segreto.
Giorgio Nesossi ha scritto questa trama

Titolo Originale: Les Yeux sans visage
Attori principali: Pierre Brasseur, Alida Valli, Édith Scob, Juliette Mayniel, Alexandre Rignault, Béatrice Altariba, Charles Blavette, Michel Etcheverry, Claude Brasseur, Yvette Etiévant, René Génin, Lucien Hubert, Marcel Pérès, François Guérin, Brigitte Juslin, Mostra tutti

Regia: Georges Franju
Sceneggiatura/Autore: Claude Sautet, Pierre Gascar, Jean Redon, Pierre Boileau, Thomas Narcejac
Colonna sonora: Maurice Jarre
Fotografia: Eugen Schüfftan
Costumi: Marie Martine, Hubert de Givenchy
Produttore: Jules Borkon, Riccardo Gualino
Produzione: Francia, Italia
Genere: Drammatico, Horror
Durata: 84 minuti

Dove vedere in streaming Occhi senza volto

Fiaba e incubo / 5 Settembre 2022 in Occhi senza volto

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A voler dar retta ai miei “sentimenti”, più che un horror, Occhi senza volto di Franju è una affascinante e macabra fiaba nera che, per molti versi, attinge al repertorio letterario fantastico di genere europeo e sublima gli elementi da feuilleton tipici del romanzo gotico in un film che sfrutta i toni del noir.

Infatti, fra i personaggi, annovera:
– un re-stregone/padre padrone reso folle dall’idea di poter influire sulla forma della realtà;
– una principessa (anch’essa psichicamente minata) rinchiusa nella torre di un castello e ossessionata dall’idea della morte come forma di libertà;
– una serva/complice emblema vivente di un aberrante esperimento (la segretaria non è un laido servo gobbo che scava nei cimiteri e, anzi, ironicamente, si sente a disagio, nelle cripte funebri, di notte, ma non per questo non si sottrae a trafugamenti, adescamenti, torture e abbandono di cadaveri).

A primo acchito, le risoluzioni narrative sono semplicistiche, caratterizzate da elementi poco plausibili. In realtà, lo sviluppo della trama è pienamente inscritto nel solco della fiaba tradizionale, elementi in-credibili compresi.
La sequenza finale, con la principessa fuori di senno che fugge dal castello/prigione di notte, fra cani rabbiosamente vendicativi e colombe bianche che la circondano come in un incubo, è pienamente e correttamente onirica.

Nota a latere: nell’economia del film, gli occhi febbrili di Alida Valli sono -forse- ancora più significativi di quelli, giganteschi e sgranati, di Édith Scob (Christiane).

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8 Aprile 2015 in Occhi senza volto

Occhi senza volto è un film ambiguo, ossessivo e violento. Diretto da Georges Franju, Les yeux sans visage è uno di quei prodotti che nasce come un giallo e si sviluppa come un film dell’orrore. Ambiguo perché non fai in tempo ad affezionarti ad un personaggio che subito le carte si ribaltano, nulla infatti è come sembra (almeno nella fase iniziale), prendiamo ad esempio il dottore e professor Génessier un uomo di tutto rispetto che nasconde un terribile segreto o l’assistente dello stesso. Ambiguo ma anche ossessivo, troviamo il professor Génessier ad una conferenza nella quale espone i risultati delle sue ricerche nel campo del trapianti dei tessuti e per tutto il film sperimenta dei folli trapianti cutanei per ridare un volto a una persona sfigurata a lui cara. La sua ossessione, i trapianti, va a braccetto con i suoi fallimenti ovvero la reazione che il trapianto cutaneo porta al paziente. Occhi senza volto infine è un film violento e grottesco. Intere sequenze sono dedicate ad operazioni andate male, a uccisioni, a esperimenti e a volti a cui è stata tolta la pelle. La bellezza del film è in questi tre elementi che si fondono fra loro, senza contare gli elementi di contaminazione espressionista presenti nell’opera.

Tutto inizia con una donna (Alida Valli) alla guida su una strada secondaria. Sul sedile posteriore, un cadavere o un manichino. Arrivata in un luogo solitario, trascina il corpo senza vita e e poi lo getta nelle acque della Senna che scorre lì accanto. La scena cambia e la trama si infittisce. Troviamo questo piccolo chirurgo, un infelice, uno a cui è morta la moglie, che viene chiamato dalla polizia. Deve recarsi all’obitorio per riconoscere un cadavere. La polizia ha trovato il cadavere di una giovane nella Senna. Dalle ferite sul viso, identiche a quelle che risultano appartenere alla figlia di Génessier, ferita in un incidente d’auto. Si pensa che il cadavere possa essere appunto quello della ragazza. Viene riconosciuto subito dal padre ma la polizia non si spiega il perché la piaga del volto sia stata tagliata, come fosse opera di un bisturi. Oltretutto si domanda il perché una giovane, scomparsa dalla clinica, senza volto, prima di annegarsi si sia tolta tutti gli abiti, restando solo con un impermeabile da uomo. Inoltre un altro padre, la cui figlia era sparita, viene convocato all’obitorio e rimandato indietro dopo il riconoscimento. Un giallo. Il punto è che nulla è come sembra, ce ne rendiamo conto dopo enanche venti minuti. Il chirurgo si rivela una specie di scienziato pazzo che sperimenta dei folli trapianti nella casa di campagna, isolata e sinistra. Agisce per il bene di una persona a lui cara ma così facendo uccide. La persona a lui cara è costretta a vivere in modo isolato, la vediamo vagare per la casa come un fantasma ed il suo volto sfigurato la rendono simile ad uno spettro. La giovane è sfigurata, è costretta ad indossare una maschera per nascondere il suo volto. L’orrore del film è l’orrore della mutilazione e l’orrore provato nel vivere una vita da reclusa.

Attende, mentre il medico e l’assitente cercano nuove vittime affinché la giovane ritrovi la sua bellezza. La giovane altri non è che la figlia del chirurgo. Occhi senza volto è quindi un film che ha un po’ di tutto, i personaggi sono caratterizzati benissimo: il professore è folle ma è mosso sia dall’amore verso la figlia sia da quello per la scienza; la ragazza invece non riesce a convivere con il suo male e vede delle continue operazioni, operazioni che nuoceranno la mente e lo spirito della protagonista.

Occhi senza volto è un’opera cattiva, marcia, favolosa e ve la consiglio caldamente.

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