4 Aprile 2015
Ironico, intelligente, delicato.
Nessuna grassa risata, ma un sorriso che perdura dall’inizio alla fine.
Protagonista l’amore sconfinato di un ragazzo per una madre che, in ogni situazione particolare della sua vita, compare come una sorta di grillo parlante, di voce della coscienza; una donna che sembra quasi anaffettiva nei confronti di un figlio che invece la adora al punto tale da assumerne le movenze ed imitarne la voce e il modo di parlare, ma che manifesterà quasi puerilmente tutto il suo amore ( e la paura di perdere l’affetto del figlio) nella battuta finale ( o almeno, io l’ho interpretato così).
Consiglio vivamente.
Recensione da Oscar
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