Le vite degli altri

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Le vite degli altri

Gerd Wiesler è un capitano della STASI, il Ministero per la Sicurezza di Stato, durante la Repubblica Democratica Tedesca; il suo è un vero e proprio lavoro di spionaggio al servizio dello Stato: intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e interrogatori, alla ricerca del minimo indizio di scontento o dissidenza nei confronti del regime socialista. Quando gli viene assegnato il compito di sorvegliare il famoso scrittore teatrale Georg Dreyman, inaspettatamente quello che doveva essere un incarico qualsiasi si rivela come l'occasione per confrontarsi con un mondo fatto di arte e cultura, forti ideali e amore per la libertà: portare a termine l'indagine si rivelerà più difficile del previsto. Vincitore di numerosi premi, tra cui un Oscar e un César come Miglior Film Straniero.
laschizzacervelli ha scritto questa trama

Titolo Originale: Das Leben der Anderen
Attori principali: Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Volkmar Kleinert, Matthias Brenner, Charly Hübner, Herbert Knaup, Bastian Trost, Marie Gruber, Volker Michalowski, Werner Daehn, Hinnerk Schönemann, Thomas Arnold, Ludwig Blochberger, Martin Brambach, Hubertus Hartmann, Paul Faßnacht, Paul Maximilian Schüller, Susanna Kraus, Michael Gerber, Fabian von Klitzing, Harald Polzin, Sheri Hagen, Gitta Schweighöfer, Hildegard Schroedter, Inga Birkenfeld, Jens Wassermann, Gabi Fleming, Kai Ivo Baulitz, Anabelle D. Munro, Klaus Münster, Mostra tutti

Regia: Florian Henckel von Donnersmarck
Sceneggiatura/Autore: Florian Henckel von Donnersmarck
Colonna sonora: Gabriel Yared, Stéphane Moucha
Fotografia: Hagen Bogdanski
Costumi: Gabriele Binder
Produttore: Max Wiedemann, Quirin Berg
Produzione: Germania
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 137 minuti

Dove vedere in streaming Le vite degli altri

3 Ottobre 2022 in Le vite degli altri

La fotografia e’ l’aspetto piu’ deludente di questo film, che sembra troppo moderno per l’ambientazione e privo di sequenze e inquadrature memorabili. Al contrario, per la trama e’ assolutamente da vedere, con considerazioni analoghe al simile (ma di genere opposto) Good Bye Lenin!.

9 Giugno 2015 in Le vite degli altri

Ambientato in un epoca non molto lontano dai giorni nostri. La prima mezzora di film, non molto avvincente, ma poi, con l’evolversi della storia diventa sempre più interessante, fino ad arrivare al culmine. Una pellicola struggente, una Berlino spietata ma reale. Recitazione splendida, sebbene nel cast non apparissero, nomi di calibro. Un film che lascia capire che il senso umano, alle volte, sovrasta il malvagio e va oltre gli ordini ricevuti.

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Niemand ist mehr Sklave, als der sich für frei hält, ohne es zu sein / 25 Febbraio 2015 in Le vite degli altri

(Nessuno è più schiavo, di chi si ritiene libero senza esserlo”, Goethe J. W., Le affinità elettive) Sei un artista nella Germania Est. Un artista libero di esprimere la propria creatività, o così almeno credi, finché non ti rendi conto che uno dei tuoi maestri ha pagato quella libertà con il silenzio e la censura. Oppure sei uno zelante funzionario della Stasi, incaricato di spiare un suo concittadino sospettato di essere un oppositore del regime. E attorno un mondo che sembra lontano almeno un secolo, e invece no, molti di noi c’erano già.
Film molto toccante e ben costruito, che già per la delicatezza con cui affronta il tema della libertà personale nella D.D.R. guadagna una prima e meritata lode. C’è forse più bravura, da parte nel regista, nella costruzione della storia che non negli aspetti tecnici veri e propri e nel ritmo con cui si svolgono le scene, ma il tempo della narrazione è perfetto, se non altro, per permetterci qualche piccola distrazione intellettuale: qualche riflessione in itinere mentre gli attori recitano con mestiere la loro parte. Si tratta insomma di un lavoro davvero troppo coinvolgente dal punto di vista “umano”per risultare noioso. Il film si lascia apprezzare al massimo solo dopo averlo visto nella sua interezza, ma è anche possibile un avvicinamento estetico diverso (magari alla seconda visione), che si concentra più sul lato emotivo che molte delle scene e delle inquadrature lasciano trasparire. Sempre con delicatezza, come detto, ma arrivando fin nel profondo. Viene evitata, a mio avviso, una distinzione eccessivamente manichea dei vari personaggi, tutti in una costante evoluzione, se si eccettuano i biechi componenti del partito, primi traditori dell’ideale rivoluzionario e veri e propri “porci” nel senso orwelliano del termine. Sempre nel campo delle dichiarate opinioni personali risiede un’ultima considerazione: la centralità narrativa della spia, antagonista che diventa vero e proprio protagonista, portatore di un messaggio morale senza tempo, e quindi figura esemplare che più di tutte (si sa, gli artisti sono un mondo a sé) ci consente di trasferire il significato e la complessità del racconto nella nostra piena contemporaneità.

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Davvero significativo / 30 Dicembre 2014 in Le vite degli altri

Film meraviglioso sull’importanza della libertà nell’arte e nella vita ed il sacrificio / realizzo che ogni buona scelta comporta ….

BELLISSIMO!!! / 9 Settembre 2013 in Le vite degli altri

La prima volta che l’ho visto mi era piaciuto molto.
Ieri ho avuto la fortuna di rivederlo e ne confermo ancor più la bellezza.
L’angoscia. l’oppressione, la vergogna dell’essere umano durante quel periodo. Ti tiene fino all’ultimo con il fiato sospeso.
Direi perfetto!
Un film imperdibile!
Onore a tutti gli HGW XX/77…
Ad maiora!