Recensione su Dio esiste e vive a Bruxelles

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Potenziale esplosivo in rapido esaurimento / 7 Gennaio 2016 in Dio esiste e vive a Bruxelles

(Cinque stelline e mezza)

Lo spunto è davvero eccellente, mentre lo sviluppo mi è parso logorroico e, in qualche maniera, fine a se stesso, nel suo continuo affastellarsi vagamente sterile di storie curiose che esauriscono abbastanza presto il potenziale esplosivo della traccia, lasciando a numerosi “esperimenti” tecnici (soprattutto legati ai vfx e alla fotografia) l’onere della buona riuscita del film.
Alcune intuizioni grottesche sono davvero degne di nota: i supermercati e il cinema sarebbero stati creati prima di Adamo, l’origine dell’Uomo avrebbe visto la luce in un appartamento di Bruxelles, Dio viene letteralmente partorito -con tanto di finto liquido amniotico e saponoso- da una lavatrice.
Ça va sans dire, la rappresentazione di un Dio misogino, misantropo e privo di attributi divini è tra le cose più caustiche e meglio riuscite, supportata bene dal viso e dalla mimica di Poelvoorde.

Domanda pedante: in cotanto profluvio di inventiva, come mai la faccenda della musica interiore non ha dato luogo ad una sola, grande sinfonia?

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