Recensione su Il testimone

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Terribili connivenze / 13 Febbraio 2017 in Il testimone

Con l’intenzione di dipingere in maniera sagace (e salace) i torbidi e ipocriti intrecci che si nascondono dietro la tranquilla facciata della provincia francese, il regista Jean-Pierre Mocky gira un filmaccio da dimenticare.
Solo nel reparto sceneggiatura di questa co-produzione italo-francese figurano nomi come quelli di Rodolfo Sonego (Il vedovo) e Sergio Amidei (Roma città aperta), eppure la resa finale è quantomai desolante.
Sordi, tra l’altro co-sceneggiatore, è completamente fuori parte nel contesto d’Oltralpe, e certi suoi altrove efficaci vezzi interpretativi, usati forse per mitigare la deriva perturbante della storia, male si amalgamano sia con il contesto che con il suo contraltare, Philippe Noiret, a sua volta poco credibile e poco convinto nel ruolo assegnatogli.

Regia, montaggio, fotografia: tutti i reparti tecnici sono difettosi e, come se non bastasse, vengono mostrate in maniera assolutamente gratuita almeno un paio di nudità puberali che, pur apparentemente funzionali al racconto, potevano essere sublimate pur rozzamente con facilità, dato che l’eleganza formale non è di questi luoghi.
Benché, sia apprezzabile, a suo modo, lo scivolamento dai toni della commedia scollacciata a quelli del più cupo noir, dove si assiste al totale malfunzionamento della macchina legislativa e in cui viene mostrato che il mantenimento dell’apparente decoro sembra essere l’unica ambizione di una manica di depravati di provincia, i grossi difetti enunciati in precedenza non salvano il film dal naufragio completo.

Terribile, infine, la complicità tra uomini che giustificano le proprie pulsioni animalesche attribuendone la colpa a cause terze, dall’insoddisfazione coniugale alla sordida scusa “è la ragazzina ad avermi provocato” che, mai, mai, mai, dovrebbe essere pronunciata.

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