Recensione su Vertigine

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Quintessenziale / 24 Aprile 2017 in Vertigine

Quintessenza del noir, con un cast davvero indovinato. Gene Tierney è semplicemente stupenda nei panni della protagonista Laura, affiancata da un solido Dana Andrews che impersona il classico detective dai modi spicci (quanto è buffo il suo vezzo di astrarsi con quei vecchi giochini in legno, gameboy ante-litteram in cui dovevi far entrare le palline nei vari buchi); il personaggio che secondo me svetta su tutti è quello del “principale indiziato” Shelby Carpenter, un biondone dinoccolato con gli occhi bonari eppure misteriosamente infernali, effetto prodotto dal magnifico volto di Vincent Price che garantisce la perfetta ambiguità.
Più di qualche tratto della storia firmata da Vera Caspary rimanda idealmente al successivo Vertigo di Hitchcock (del quale, per una bizzarra coincidenza, proprio “Vertigine” sarebbe stata la traduzione più corretta). Ottima la fotografia di LaShelle che si aggiudicò l’Oscar, anche se a parer mio si superò l’anno successivo con Un angelo è caduto, sempre per la regia di Preminger.

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