6 Recensioni su

Ultima notte a Soho

/ 20216.799 voti

Il voto sarebbe un 6.5 / 18 Dicembre 2023 in Ultima notte a Soho

Discreto thriller onirico diretto da Edgar Wright (Baby Driver il film precedente).
Ellie Turner (Thomasin McKenzie) è una ragazza che sogna di fare la stilista ed è appassionata della moda anni sessanta; ha però subito un trauma infantile quando la madre si è suicidata.
Dopo essere stata accettata a un famoso college di Londra, si trasferisce lì dalla Cornovaglia ma fatica ad adattarsi.
La sua vita cambierà quando una notte vive (mai verbo più corretto) un sogno in cui si ritrova negli anni sessanta nei
panni di una giovane donna Sandie (Ania Taylor-Joy).
Ragazzina di campagna che si ritrova improvvisamente nella vita di città, in cui la compagna di stanza Jocasta vorrebbe trascinarla in una vita più sfrenata; però poi il film cambia registro facendoci immergere nelle atmosfere anni ’60 in cui Ellie si immedesima in Sandie la
cui storia sembra avere molti punti di contatto con la sua. Visto il passato di Ellie, o meglio la morte di sua madre, molti dubitano della sanità mentale di Ellie che oltre tutto vive, anche da “sveglia”, visioni molto vivide.
Il ritmo e le atmosfere sono molto interessanti e fanno godere appieno del film; a questo si aggiunge quel leggero tono di mistero sulla fine di Sandie che aumenta la tensione.
Nel resto del cast da citare Diana Rigg nei panni di Alexandra Collins (l’anziana che accoglie Ellie nel suo monolocale in affitto); Matt Smith è Jack (l’amante-sfruttatore di Sandie), Terence Stamp è Lindsay (da vecchio) mentre il giovane Lindsay è interpretato da Sam Claflin).

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Thriller con elementi fantastici / 19 Giugno 2023 in Ultima notte a Soho

Tolto il contorno tecnico (in particolare, montaggio, scenografia, costumi ed effetti visivi), il film mi ha convinta ben poco e confesso che, in questo caso, Edgar Wright mi ha deluso, per la prima volta.

Debitore della fotografia e di alcuni dettagli formali ed estetici tipici di certi film di Bava e Argento, Ultima notte a Soho è un thriller con elementi fantastici e sovrannaturali caratterizzato da uno sviluppo narrativo super telefonato che, seppure contenga almeno un elemento di denuncia molto interessante (la London degli anni Sessanta del Novecento sarà stata pure swingin’ ma era anche very very sordida), si srotola in modo molto lineare e prevedibile, senza sussulti di sorta e condito con alcuni banali stereotipi che ho digerito male (vedi, la bulletta senza chiaroscuri o il compagno di studi super devoto e iper presente).

Interessante il cast. C’è anche Terence Stamp, che la Londra degli anni Sessanta deve averla bevuta fino al midollo.
E, poi, il film è dedicato all’attrice Diana Rigg che, qui, interpreta l’anziana tenutaria della casa londinese in cui va a vivere la protagonista.
La Rigg, Bond girl in Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà e – soprattutto – Emma Peel nella serie tv britannica Agente speciale (The Avengers), è morta poco dopo la fine delle riprese di Last Night in Soho.

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MA IO, CHI SOHO? / 19 Aprile 2022 in Ultima notte a Soho

Una ragazza di provincia si trasferisce a Londra per motivi di studio. Affitta una camera e finisce in un gorgo onirico temporale.

Edgar Wright indossa il vestito più stiloso ed elegante che aveva. “Ultima notte a Soho” è un thriller che tiene un piede in bilico tra modernità e tradizione. C’è una certa devozione verso il nostrano genere Giallo, con meccanismi e manierismi tipici del nostro cinema anni 60/70. Questo gusto retrò della scrittura viene accompagnato da una ricercatezza visiva modernissima e con un tasso di virtuosismo tecnico elevato alle stelle.
Le prime sequenze oniriche sono studiate nei minimi dettagli e stupiscono per solidità e resa.

A livello di scrittura si percepisce sin da subito la volontà di disseminare indizi a destra e manca. La sceneggiatura è buona ma con qualche incertezza che può far storcere il naso. Certe soluzioni narrative sono state fatte apposta per accompagnarti sulla strada sbagliata, ma ad un vecchio lupo di mare come me, certi bluff non funzionano più. Oltre ai bluff facilmente smontabili da un pubblico attento ci sono pure due o tre falle di logica. Al netto dei difetti nel complesso rimane un buon film.

Ho un debole per Thomasin McKenzie. Secondo me è fantastica in tutto quello che ho visto finora e anche qui regge l’intero film. In generale tutto il cast fa un ottimo lavoro.

Come in altre opere di Wright la colonna sonora è di prim’ordine.

“Ultima notte a Soho” è una vera gioia per gli occhi e rappresenta la svolta seriosa del suo autore.

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Avaro di emozioni e sorprese / 18 Aprile 2022 in Ultima notte a Soho

Un horror psicologico non particolarmente originale e un po’ avaro di emozioni e sorprese, con un personaggio la cui vera identità è subito evidente. Le due protagoniste, Thomasin McKenzie e Anya Taylor-Joy, calcano parecchio i toni, quasi a sottolineare le polarità opposte e convenzionali che incarnano (l’ingenua e la donna perduta). Gli elementi sovrannaturali sono messi per lo più in secondo piano, il che è positivo, anche se il risultato non voluto è che per quasi tutto il film lo spettatore si domanda perché mai Eloise non chieda aiuto psichiatrico alle autorità competenti.

Finito il film, uno vede la swinging London degli anni ’60 con occhi diversi. Forse la Londra attuale, così scialba al confronto, è un posto tutto sommato migliore?

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Gioco di specchi che poteva venire meglio / 26 Dicembre 2021 in Ultima notte a Soho

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il voto sarebbe un 7 e mezzo ma per ragioni prevalentemente estetiche e di fascinazione visiva, musicale e dei costumi/scenografie; la trama inizialmente sembrava interessante e originale, invece poi diventa un pesante e traballante mappazzone di generi, tra un thriller, una ghost story e un dramma psicologico/young adult, dilatando scene di inseguimenti e apparizioni di spiriti e fantasmi che minano la stabilità mentale della protagonista.
Non ho gradito poi la troppa indulgenza verso Alexandra/Sandie che pur essendo stata una vittima di molestie e stupri reiterati, era anche una serial killer impenitente e ancora pericolosa (e la cosa appare ben chiara per il modo in cui cerca di fare secchi Ellie e il malcapitato Jack), come se la prigione che si è trovata suo malgrado a vivere fosse dovuta non solo a chi si approfittava di lei, ma anche a lei stessa, ottenebrata dalla sua smodata ambizione e orgoglio.
Alla fine non sopravvive neanche lei ma mi ha infastidito Ellie che dice più volte che quegli uomini se lo meritassero, e non perché non fossero dei depravati disgustosi che meritavano comunque una punizione (anche se io sono contraria alla giustizia sommaria), ma perché mi verrebbe da chiedermi che cosa avrebbe meritato lei allora che uccideva e nascondeva i cadaveri nella sua camera da letto? Ma forse con la sua orrida morte Wright in effetti mi ha risposto.

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20 Novembre 2021 in Ultima notte a Soho

Thriller autoindulgente in cui Edgar Wright matura verso un nuovo approccio al cinema, perdendo la comicità scanzonata che caratterizzò la trilogia del Cornetto e qualche effetto speciale che, in questa Ultima Notte a Soho, poteva essere più efficacie.
Wright fa decisamente bene a sperimentare, pur perdendosi in alcuni passaggi frettolosi e approssimativi, pur risultando prevedibile in frangenti che avrebbero potuto riservare qualche sorpresa.
Si perde lo stupore del thriller ma ci guadagna l’incanto di scene meravigliosamente realizzate nel passaggio a quei sognanti anni 60, in uno sdoppiamento che richiama Perfect Blue di Satoshi Kon.
Film imperfetto ma apprezzabile.

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