L’assassino: strepitosa prima regia di Petri / 21 Marzo 2015 in L'assassino

Strepitoso debutto alla regia di Elio Petri (co-sceneggiatore e soggettista con Tonino Guerra, coadiuvato alla regia da Montaldo).
Petri afferra il noir cinematografico americano e l’hard boiled letterario, qualcosa di vagamente polar, come Ascensore per il patibolo di Louis Malle (a questo proposito, non credo che le musiche jazzate del grande Piccioni siano un caso), un pizzico der pasticciaccio brutto di Gadda e mescola tutto con un’ironia nera (piccole gemme grottesche le pseudo-interviste ai conoscenti del presunto assassino) ed una profonda conoscenza del malcostume diffuso, delle piaggerie nostrane, dei doppi giochi e delle debolezze umane.

L’assassino è un affresco di costume, prima che un giallo psicologico, un vademecum pregevolmente realizzato (bella anche la fotografia di Carlo Di Palma) e purtroppo attualissimo sull’arrampicata economica e sociale a discapito di terzi.

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