Recensione su Lasciami entrare

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Il potere di un’amicizia / 10 Dicembre 2015 in Lasciami entrare

Stiano lontani anni luce coloro che si aspettano una storiella tutta cuoricini e bellocci in passerella stile “Twilight”, così come si tengano lontani coloro che credono che si tratti di un horror/splatter di quelli che vanno tanto di moda di questi tempi, il film di Tomas Alfredson non ha nulla a che vedere con tutto ciò, è una pellicola dolce, particolare, drammatica, così come il bel romanzo di John Lindqvist da cui è stato tratto.
Ambientato in una fredda e anonima cittadina svedese, il film narra la storia di Oskar, un ragazzo di dodici anni trascurato dai suoi genitori e vittima di gravi episodi di bullismo da parte dei suoi compagni di classe.
La sua vita solitaria e piena di rabbia repressa cambia repentinamente con l’arrivo di Eli, un’enigmatica ragazzina.
La nascita della loro amicizia coinciderà con la crescita interiore di Oskar, lo aiuterà a superare le sue paure, ad avere di nuovo stima in sé stesso, a trovare un senso per continuare a vivere.
Ci sono tanta malinconia e solitudine in questo film così come nel romanzo, che si percepiscono a ogni fotogramma e che fanno male a chi ha vissuto nel suo passato simili situazioni.
La regia di Alfredson è molto curata, insiste molto sui primi piani, valorizzando così l’ottima interpretazione dei due ragazzi protagonisti. C’è molta cura anche nella scenografia e nella fotografia, entrambe bellissime e malinconiche.
Un film notevole, in cui si mescolano la dolcezza e la fragilità del protagonista e l’immobilità del paesaggio che lo circonda, che dietro al suo candore e alla sua purezza nasconde una triste e amara storia di violenze e soprusi circondata dall’indifferenza delle persone.
Un piccolo gioiello che consiglio caldamente, così come consiglio la lettura del romanzo di Lindqvist.

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