Recensione su L'arcano incantatore

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L'arcano incantatore
Regia:

“Rosa di rose, signora di signore” / 24 Ottobre 2020 in L'arcano incantatore

Dopo tredici anni dal suo ultimo horror(la casa dalle finestre che ridono) il regista bolognese non ha perso per nulla la sua abilità nel riproporre un provincialismo che inquieta e spaventa.
Come nel precedente film si sofferma di nuovo su un male di origine umana ma questa volta con un occhio di riguardo per l’esoterismo e il soprannaturale.
Gli ingredienti avatiani ci sono tutti, il desiderio di “superare” la morte, il conflitto scienza-fede, un ambiente intriso di paura e superstizione che inconsapevolmente apre le porte al male umano e al soprannaturale ma con un’atmosfera diversa, più angosciante, più cupa, più misteriosa che ti penetra fino alle ossa e ti lascia dentro quel senso d’inquietudine da cui non riesci più a liberarti.
Nessun mostro sanguinario, nessuna scena di splatter, l’orrore qui è creato unicamente dalla storia, dai rumori, dai suoni, persino dal silenzio.
L’esoterismo e il satanismo diventano qualcosa di sottilmente inquietante che s’infila sotto la tua pelle e non ti abbandona mai, nemmeno quando le luci si riaccendono.
Credo che lo sguardo della donna lampeggiante dietro l’enorme civetta affrescata sul muro, il canto delle converse scomparse, il verso del gufo dalla finestra, persino l’impercettibile tremolio delle candele mi terrano compagnia questa notte e le prossime a venire.
Un film inquietante.

2 commenti

  1. TraianosLive / 25 Ottobre 2020

    Horror di gran classe.

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