Recensione su L'arcano incantatore

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L'arcano incantatore
Regia:

Il ritorno di Avati al gotico padano / 23 Novembre 2016 in L'arcano incantatore

Come nei precedenti “La casa dalle finestre” che ridono e “Zeder”, la storia è incentrata su un uomo comune che indaga su qualcosa di misterioso per puro caso, rimanendone invischiato ma anche incuriosito al punto tale da non poter più fermarsi prima che la situazione precipiti.
Con quest’opera Avati realizza un film gotico anche nell’ambientazione sia fisica (un antico palazzo) sia temporale (la fine del ‘700, periodo i cui è nato il genere). Ancora una volta si tratta di un horror d’atmosfera, giocato sull’inquietudine e sul mistero, anche se il regista questa volta azzarda qualche scena più esplicita come le apparizioni nella biblioteca, bicchieri che volano e pipistrelli che si abbeverano in una ciotola colma di sangue.

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