Recensione su L'amico americano

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17 Agosto 2012

Wenders non mi delude (quasi) mai e anche se stavolta dirige un film senza averne scritto la storia ma solo la sceneggiatura il risultato è molto buono.
Complici le interpretazioni di Bruno Ganz e Dennis Hopper, il thriller basato sul racconto di Patricia Highsmith (ho capito solo alla fine che il Tom Ripley di Hopper è quel Ripley!) sale di lievello e si intride del modo di vedere del regista tedesco. Il rapporto tra il corniciaio tedesco e l’ambiguo americano assume toni a tratti ironici a tratti molto drammatici.
L’esistenzialismo di Wenders trova sfogo in alcuni tratti del personaggio di Ripley e attribuisce un’aurea di spessore filosofico all’assassino della Highsmth.
Ben girato e condotto con eleganza è uno dei migliori film di Wenders (perlomeno di quelli che ho visto io…).
In un cameo compare anche Nicholas Ray!

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