18 Febbraio 2014
Un film visionario, un viaggio di 96 minuti attraverso il tempo, la vita e la morte.
Tre epoche, tre storie, una sola condizione, quella umana.
La vita eterna è un miraggio che ci asseta, che ci fa sentire echi di infinito, ma, al contempo, non si lascia raggiungere, ci sfugge.
Il film è molto contorto, poco organico e difficilmente accessibile. Questa oscurità di alcuni passaggi rende la visione del film, nonostante la meravigliosa esperienza visiva, alquanto faticosa, privando tra l’altro lo spettatore anche di una “ricompensa” finale, della tanto agognata chiave di lettura.
La mia interpretazione del messaggio del film è che come esseri mortali dobbiamo accettare che il tempo nostro e delle persone che amiamo su questa terra è destinato a finire, a volte prima di quanto vorremmo. Non siamo fatti per vivere in eterno su questa terra, ma per aspirare alla completezza e all’immortalità oltre la vita.
Una sceneggiatura meno oscura e lacunosa avrebbe permesso di percepire più compiutamente il significato di alcuni passaggi, liberando lo spettatore da quel senso di frustrazione che sopraggiunge al comparire dei titoli di coda.
Meravigliosa la colonna sonora, sublime tutto il comparto tecnico – visivo, ma carente la sceneggiatura nel momento in cui rende la storia a tratti inaccessibile, straniando lo spettatore dalle immagini e lasciandolo con un senso di incompiutezza.
Peccato, poteva essere un’esperienza a tutto tondo e invece rimane un esperimento visivo notevole, con un messaggio di fondo trattato in modo anche originale, ma senza organicità e coerenza.
Più appropriato sarebbe un 5.5.

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