Recensione su Lady Vendetta

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Le accurate pitture di Chan-wook / 27 Ottobre 2017 in Lady Vendetta

Primo assaggio di Park Chan-wook, pietanza piuttosto sanguigna direi… Ok ho cominciato con l’ultimo di una trilogia, me ne sono accorto solo dopo ma importa poco, non c’è un filo narrativo unico, sono tre film autoconclusivi.
Prima cosa da dire: che tecnica, questi orientali. Impressionante davvero. La composizione delle immagini è di livello stratosferico, non parlo solo dell’ottima fotografia ma proprio della intera messa in scena, dalle inquadrature al montaggio, con un occhio sempre originalissimo e essenzialmente pittorico.
Sul film in sè, è chiaro che scodella il piatto freddo della vendetta in un modo talmente coinvolgente (e viscerale) da conquistare chi voglia lasciarsi conquistare. Il culto orientale della violenza per la giustizia trova una schiera di fans ultraortodossi. Non mi annovero tra questi, non sopporto la beatificazione della vendetta nemmeno quando c’è un astuto richiamo all’istinto di difesa genitoriale. Va detto comunque che la terrificante sequenza nella scuola abbandonata, con una “classe” di genitori che assistono a una serie di lancinanti testimonianze video, trova nell’epilogo grand guignol uno sfogo che non porta pace. Sembra perfino che la dannazione del dolore si moltiplichi, e in questo Park Chan-wook è stato onesto.
Sono rimasto abbagliato anch’io, come tanti, dalla sequenza finale. Un quadro di pietà nella neve davvero magnifico.

2 commenti

  1. inchiostro nero / 27 Ottobre 2017

    Quindi non hai mai visto Old Boy?. Un po’ ti invidio, assistere a quel capolavoro ( evita come la peste il remake di Spike Lee ) per la prima volta non ha prezzo. Ti consiglio, comunque, se vuoi completare la trilogia, di iniziare con Mr. Vendetta, e poi con il citato Old Boy, non tanto per un senso di continuità, ma proprio per la differenza di qualità, che nel suddetto raggiunge apici inarrivabili. Se poi il lavoro di Park Chan-wook ti interessa, oltre alla trilogia della vendetta, ti consiglio anche Thirst ( rilettura in salsa vampiresca del romanzo Teresa Raquin di Zola ) , e I’m a Cyborg but that’s ok, commedia romantica e geniale; e poi, ovviamente, anche il suo ultimo lavoro ( The Handmaiden ), prima parte della trilogia sull’erotismo.

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