Recensione su Lady in the Water

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12 Settembre 2013

Sapevo che non sarei stato deluso da Shyamalan
Il film si ispira ad una fiaba che il regista ideò per i suoi figli, dunque ne è scrittore, sceneggiatore, regista e infine anche interprete. Come in tutti i suoi precedenti lavori, infatti, Shyamalan ha un ruolo nella storia, in questo caso Vick Ran, lo scrittore di cui Story è alla ricerca.
Per ragioni che ritengo inspiegabili, Lady in the Water è stato un fiasco ai botteghini italiani, e in America ha quasi subito lo stesso trattamento, cosa di cui Shyamalan è stato molto sorpreso, anche constatando gli elevati costi di realizzazione. La critica, da parte sua, si è accanita sulla scadente recitazione di Shyamalan (non esattamente il massimo, in effetti) e sulla sua pessima regia. Nel mio piccolo non posso dire di essere d’accordo, per quanto riguarda la regia. Il film è poetico, commovente, magico. Stento a riconoscere la stessa mano che ha diretto Signs, dal momento che quest’ultimo, se messo a confronto, appare di una banalità davvero sconcertante. Le atmosfere sono quanto di più evocativo si possa avere dal racconto, i personaggi sono delineati in maniera assolutamente perfetta, e Bryce Dallas Howard (Story) è meravigliosa. E poi c’è l’immancabile marchio di fabbrica di Shyamalan, il finale a sorpresa.
Consigliato.

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