Recensione su Lady Bird

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Un’opera prima dilettevole, irriverente e profonda. / 15 Gennaio 2018 in Lady Bird

Nel suo convenzionalismo, legato generalmente a quel ”coming of age story,” così radicato nel contesto figurativo e culturale statunitense ( e non solo ), Lady Bird riesce ( soprattutto in virtù delle sue nuance indie ) a imporsi come opera originale.
Greta Gerwig tratteggia un gap generazionale che ha il suo epicentro nell’intimo e tumultuoso rapporto tra una madre e la figlia ( Laurie Metcalf e Saoirse Ronan eccezionali ), realizzando quasi un’opera cosmopolita, globale, eppure” déraciné”, nel suo volersi rapportare con altre abitudini e costumi ( da qui l’importanza dell’ambito territoriale, mai veramente marcato, ma romanticamente impresso come appendice ).
Un’opera prima dilettevole, irriverente e profonda.

6 commenti

  1. Stefania / 15 Gennaio 2018

    Ma quanto manca all’1 marzo? Non vedo l’ora di gustarmi anche questo, al cinema! 😀

    • inchiostro nero / 15 Gennaio 2018

      Ho letto che su Rotten Tomatoes ha ottenuto il record di valutazioni positive. Non che questo abbia inciso sul mio giudizio, ma sono d’accordo con la critica.
      Inutile ribadire che anche qui attendo una tua analisi. 🙂

      • Stefania / 16 Gennaio 2018

        Sì! Per diverso tempo, ha avuto il 100% di voti positivi. Poco prima di Natale, “qualcuno” ha assegnato un voto leggermente inferiore, facendo scendere la valutazione complessiva a 99% (attualmente, è ancora così). Ricordavo di aver intravisto un articolo di Indiewire a riguardo: l’ho ritrovato! http://bit.ly/2Auvl9d

        • inchiostro nero / 16 Gennaio 2018

          Grazie @stefania!. Ero rimasto indietro con le news. Comunque , rimane una media altissima.

          • Stefania / 17 Gennaio 2018

            Indubbiamente 🙂
            Purparlé, sai quale film, attualmente, ha il 100% di voti positivi? Paddington 2!
            Ti confesso che sono molto stupita, ne avevo sentito parlare bene, ma non immaginavo tanta “perfezione” 🙂 Mea culpa, ho snobbato anche il primo della serie, perché non amo particolarmente gli animali antropomorfizzati (il maialino Babe è una delle eccezioni, a dir la verità), soprattutto nei film in tecnica mista.

          • inchiostro nero / 17 Gennaio 2018

            Si, @stefania, anch’io sono stupito, benché abbia visto ( e apprezzato ) la prima pellicola. Solitamente i sequel non sono all’altezza dei precedenti, ma a quanto vedo, anche su Metacritic ( e là non la prendono alla leggera ) ha una media mostruosa. Forse una chance potresti darla all’orsetto della letteratura inglese.

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