Lady Bird

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Lady Bird

Sacramento, California. 2002. Christine, che desidera a tutti i costi essere chiamata Lady Bird, è un'adolescente acuta e inquieta che vive una turbolenta relazione affettiva con la madre. L'ultimo anno di liceo in un istituto scolastico cattolico si rivela fondamentale per la scoperta di se stessa, dell'amore, dell'amicizia.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Lady Bird
Attori principali: Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges, Timothée Chalamet, Beanie Feldstein, Stephen McKinley Henderson, Lois Smith, Jordan Rodrigues, Marielle Scott, Odeya Rush, Jake McDorman, John Karna, Bayne Gibby, Laura Marano, Marietta DePrima, Daniel Zovatto, Kristen Cloke, Andy Buckley, Paul Keller, Kathryn Newton, Myra Turley, Bob Stephenson, Abhimanyu Katyal, Chris Witaske, Ben Konigsberg, Gurpreet Gill, Richard Jin Namkung, Joan Patricia O'Neil, Robert Figueroa, Carla Valentine, Roman Arabia, Monique Edwards, Matthew Maher, Anita Kalathara, Debra Miller, Georgia Leva, Derek Butler, London Thor, Shaelan O'Connor, Christina Offley, Sabrina Schloss, Connor Mickiewicz, Erik Daniells, Cynthia Cales, Giselle Grams, Ithamar Enriquez, Luisa Lee, Danielle Macdonald, Adam Brock, Bonnie Jean Shelton, Rebecca Light, Janet Song, Mostra tutti

Regia: Greta Gerwig
Sceneggiatura/Autore: Greta Gerwig
Colonna sonora: Jon Brion
Fotografia: Sam Levy
Costumi: April Napier, Sarah Tickal
Produttore: Scott Rudin, Lila Yacoub, Eli Bush, Evelyn O'Neill
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 94 minuti

Dove vedere in streaming Lady Bird

Un film di esperienza di vita / 5 Marzo 2020 in Lady Bird

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ladybird rappresenta l’idea di come a me, personalmente, piacciono i film; quei film un po’ alla Little Miss Sunshine (che questo film in qualche modo me l’ha fatto ricordare), dal retrogusto, seppur solo apparente di film indipendente, con atmosfere un po’ surreali, originali, creative, con la giusta stravaganza, eppure allo stesso tempo così reali dove ti ci puoi rispecchiare, dove ti senti parte di loro e anche parte di ciò che vorresti essere.
Lady Bird narra la storia di Christine McPherson, in arte Lady Bird. Beh più che un nome d’arte e quello che lei sceglie come suo nome di battesimo, perché lei insomma non crede all’idea che i genitori scelgano i nomi dei figli perciò se ne è dato uno da sola. Come un uccellino che vuole spiccare il volo Lady Bird ha delle grandi ambizioni atte a farla volare via da Sacramento, una città che non ama e che trova noiosa, ma sopratutto volare via dal nido familiare dove risalta un rapporto conflittuale con la madre, un rapporto un po’ freddo e distaccato col fratello, ma un ottimo rapporto col padre.
Lady Bird è uno spaccato di vita adolescenziale dove gioie, delusioni e amarezze si incontrano nelle normali esperienze di ogni giovane adolescente, spaziando per le amicizie, i primi amori, le prime esperienze sessuali, il futuro, il lavoro, la famiglia, il denaro, le differenze sociali. Lady Bird parla di questo. Non è un film con idee originali tutto sommato, visto che tratta il reale e la quotidianità, ma nonostante questo risulta essere incredibilmente originale nelle mani della regista e sceneggiatrice Greta Gerwig che ha saputo modellare il film in base alle sue esperienze personali in maniera veramente creativa.
Una volta spiccato il volo, l’uccellino Lady Bird vola finalmente a New York per frequentare l’Università alla quale ambiva. Il sogno di lasciare il nido familiare e la città natale di Sacramento finalmente si realizzano eppure sente che le manca qualcosa. New York un po’ la spaventa, è sola, e la lontananza da casa, delle strade di Sacramento che conosceva a memoria, dei suoi negozi, delle sue case incomincia a sentirsi e ad assumere una nuova forma, più piacevole; così come la sua famiglia adesso che è lontana la sente più vicina. Lady Bird riscopre quindi il piacere di usare il nome che i suoi genitori le hanno dato, Christine, e allo stesso tempo riscopre una fede non intensa, ma che in qualche modo la fa sentire meglio e più vicina alle persone che le stanno più care.

Lady Bird è un film che mi aveva già stregato dalla locandina e dove Saoirse Ronan mi dà conferma di essere una delle mie attrici preferite, amore per lei nato dal film Amabili Resti.
Bellissima regia da parte di Greta Gerwig, e non da meno sono fotografia, costumi e colonna sonora. È tutto così coinvolgente che a fine film, come la protagonista senti nostalgia di Sacramento, delle sue strade, dei suoi negozi…

Onestamente il Premio di migliore sceneggiatura originale sarebbe stato più che meritato

Voto 7,5 che voglio arrotondare a 8

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“Ti è mai capitato di guidare per Sacramento” / 2 Marzo 2019 in Lady Bird

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Christine McPershon è una giovane adolescente, cresciuta in un ambiente improntato al cristianesimo ma aperto, in una famiglia segnata da ristrettezze economiche. “Lady Bird” è il nome che si è scelto, per recidere i legami con la sua famiglia e con il luogo di origine che sente alquanto stretto. Il rapporto con la madre, donna decisa da cui ha ereditato il carattere forte, è elemento portante del film, assieme alla voglia di evadere, dalla sua situazione, dalla sua città, dalle sue amicizie.
Madre e figlia formano una unione incrollabile, ma, entrambe forti, non riescono ad abbandonare le proprie posizioni per venirsi incontro. La somiglianza dei due caratteri è evidenziata dall’inizio alla fine del film: tra le prime scene, le due donne si commuovono ascoltando l’audiolibro di “Furore”, in auto; e nelle ultime scene, le due donne in sovrapposizione si alternano la scena, mentre Lady Bird ricorda la sua prima guida a Sacramento. Malgrado questa somiglianza, o proprio a causa di essa, la discussione fra le due è inevitabile: nella scena citata prima, dopo essersi entrambe commosse all’ascolto dell’audiolibro, esplodono in una accesa lite, mentre la madre ricorda alla figlia che, a causa della condizione economica non felice in cui versa la sua famiglia, sarà impossibile iscriversi in uno dei costosi college che vorrebbe scegliere Lady Bird.
Se il rapporto con la madre biologica è il primo elemento che salta all’occhio, lo stesso rapporto la protagonista intesse con la “madre terra”, con il luogo in cui è nata: Sacramento. Se ne vergogna, la rinnega, vuole scapparne per tutto il film: eppure, non può fare a meno di amarla – come le dice in una scena emblematica la suora sua professoressa: non puoi descrivere così bene un posto, come ha fatto Lady Bird in un tema, se non lo ami.
I due temi, qui tratteggiati, trascendono il particolare e toccano l’universale: è umano il desiderio di fuggire dai propri legami e dalla propria città, ma il vissuto ci lega inevitabilmente a essi. La vita si svolge identica a Sacramento come a New York, ci suggerisce la regista: è insensato credere in un altrove diverso, dove la “vera vita” viene vissuta.
Sebbene le due protagoniste fin qui descritte occupino la maggior parte della scena, spiccano per contrasto gli altri personaggi, fragili, con tanti problemi personali che danno un tocco di verità e tragicità al film.
Encomio speciale all’attrice protagonista, Saoirse Ronan, perfetta in questo ruolo; e alla sceneggiatura, che sebbene potesse cadere nel patetico, non lo fa, mescolando benissimo i registri della commedia, con ironia, e del dramma.

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Il film non spicca il volo (opinione personale) / 28 Gennaio 2019 in Lady Bird

Film particolare che ha avuto 5 nomination all’Oscar (un po’ sopravvalutato per i miei gusti).
Christine “Lady Bird” Mc Pherson (Saoirse Ronan) è una studentessa all’ultimo anno di Sacramento; dal carattere particolare (già il fatto che preferisca farsi chiamare Lady Bird piuttosto che col suo nome di battesimo), in continuo litigio con la madre Marion (Laurie Metcalf) mentre con il padre, un tipo placido e bonario, ha un buon rapporto.
Seguiamo Christine nelle sue amicizie, nei suoi amori e il film prosegue con qualche sorriso ma senza riuscire ad appassionarmi più di tanto; Christine vorrebbe andarsene da Sacramento e cerca, senza farlo sapere alla madre, qualche università sulla costa est degli Usa.
Nel resto del cast da citare Lucas Hedges (visto in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri) e Timothee Chalamet (Chiamami con il tuo nome) nei panni degli amori di Lady Bird.

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Da respirare a pieni polmoni / 31 Marzo 2018 in Lady Bird

Lady Bird non è una formula variata del passaggio turbolento tra l’adolescenza e la maturità ma questo non toglie che il film è particolarmente accattivante. Forse è proprio nella semplicità che si cela la formula vincente, per la scrittura di una sceneggiatura di ferro retta da personaggi appassionanti nella loro umile quotidianità. La curata profondità psicologica è data da minuzie che ci strappano un sorriso nostalgico, perché nelle gaffe dei protagonisti, nella loro testardaggine e inadeguatezza ritroviamo noi stessi, i nostri piccoli errori che ci hanno fatto crescere. Un curato racconto che prende a pieni polmoni dall’esperienza di vita e anche se in alcune scene eccede nell’esagerare situazioni tipiche, glielo perdoniamo facilmente, con tanto amore perché siamo grati di questo piccolo gioiello. Nessuna pretesa tecnicista, una regia quadrata, scandita da una calda illuminazione che impatta sul pallido viso della spigliata Saoirse Ronan. Il montaggio è pulitissimo e la fotografia assieme alla scenografia racconta sempre di più del necessario. Curato, curato e curato a dimostrare il piacere che c’è stato dietro al raccontare nient’altro che una vita comune, ma non per questo di minore dignità. Infine il rapporto con il cattolicesimo, molto interessante per la controtendenza rispetto quel cinema che con facilità critica la chiesa per ottenere facili consensi. La nostra protagonista invece pur trovandosi più volte in opposizione alle regole sociali, una comunità spiccatamente religiosa, non rinnegherà la semplicità delle proprie origini. Per riconquistare, dopo la scapigliatura, se stessa. Un film che consiglio specialmente ai coetanei di Lady Bird, in particolare per il forte messaggio che riesce a trasmettere. Una piacevole visione, magari vedere più film meno pretenziosi ma così completi!

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La Mini-Me della Gerwig / 5 Marzo 2018 in Lady Bird

(Sette stelline e mezza)

Guardando Saoirse Ronan in Lady Bird, non ho potuto fare a meno di considerare l’attrice irlandese come una specie di Mini-Me di Greta Gerwig. Non solo perché la protagonista del primo film da regista della Gerwig è nata e cresciuta a Sacramento, come lei, e non solo perché i genitori di Lady Bird sono un’infermiera e un consulente finanziario, come i suoi.
La Ronan è esattamente il modellino della Gerwig, perlomeno di quella che ho conosciuto soprattutto attraverso i film di Noah Baumbach. La ricorda tanto nelle reazioni inaspettate ed esasperate, nei gesti, negli sguardi, nei voli pindarici e, soprattutto, nella originale bellezza, che a me è sempre sembrata un po’ punk.
Nonostante ciò, la Ronan non imita semplicemente la Gerwig e non le è solo somigliante: in questo film, ne è diventata la proiezione, anzi la eiezione, come se la regista avesse espulso un piccolo bolo con le sue sembianze e con quelli che immagino siano i suoi ricordi.

Lady Bird non è un film impeccabile, né particolarmente originale nei temi, ma è un buon film che si fa forza di una serie di ottimi attori e di un’accurata definizione dei personaggi e del contesto.
Si tratta di un film che fa sorridere con semplicità, soprattutto nella descrizione della scuola cattolica, dell’ingenua e sensibile amica della protagonista, delle reazioni dei singoli soggetti alle varie situazioni.
Il rapporto madre-figlia è il vero perno del racconto ed è sviscerato molto bene, con le sue strane contraddizioni, i detti e i non-detti, l’odio-amore folle che unisce e allontana la protagonista e la mamma ossessionata dal risparmio.

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