Recensione su La versione di Barney

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11 Marzo 2012

Non ho amato affatto il personaggio di Barney: non ho simpatia nei confronti dei fedifraghi, né di Giamatti, per cui…
Il fatto che, un paio di anni fa, poi, abbia abbandonato la lettura del romanzo da cui la pellicola è tratta dopo soli due capitoli la dice ancora più lunga sul mio scarso entusiasmo.
Probabilmente, la mia è una posizione troppo personale: comunque, Barney non è esattamente un modello da cui prendere esempio. Lo so che i personaggi “negativi” hanno fascino, ma il suo appeal non mi è parso affatto intrigante. Mr. Panofsky mi è sembrato solo un uomo medio e perfino un po’ mediocre.

Però, nel complesso, il film si è dimostrato gradevole e il finale è abbastanza toccante. Niente di trascendentale, nel complesso, anche perché, come se non bastasse, mi aspettavo un “umor” hyddish più marcato, soprattutto nel protagonista.
Allen mi ha evidentemente traviata.

Bravo Hoffman, di cui aspettavo con una certa curiosità ogni battuta.

Stucchevole, come (quasi) sempre la rappresentazione dell’Italia, tutta Seicento, Vespe e suore in Piazza di Spagna.

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