Recensione su La verità nascosta

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14 Luglio 2013

Un thriller psicologico che esplora le dinamiche dell’amore, della gelosia e del tradimento, per lo più girato all’interno della grande casa che è sfondo e co-protagonista di La verità nascosta (traduzione fuorviante del titolo originale: La cara oculta).

Andrés Baiz scrive e dirige il film che non ha nessun pregio particolare, se non una trama intrigante, anche se piuttosto scontata e prevedibile.
Tutta la suspance è concentrata in alcune trovate registiche che spezzettano la cronologia, mostrando alcune delle vicende della casa dai due punti di vista. Degli amanti e del prigioniero.

La recitazione del cast spagnolo è scadente, la fotografia irrilevante, ma la colonna sonora dalla melodia classica e incalzante dà tutto un altro sapore all’immagine che di per sé non sarebbe nulla di eccezionale.

Dopo una prima parte piuttosto piatta, tutta l’angoscia di La verità nascosta si manifestacon un impeto paranoico e angosciante che saprà farsi valere.
Anche il finale non è da buttare..
(Ma perché Belén deve essere per forza un nome da idiota!?)

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