Recensione su La trattativa

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19 Marzo 2015

Ho potuto beneficiare del dibattito con la regista dopo il film. Una ricostruzione non documentaristica ma sceneggiata quanto più pulita della trattativa stato-mafia dai tempi della prima repubblica, dall’attentato a Giovanni Falcone, che si avvale di interviste ad alcuni coinvolti (pentiti, magistrati, ministri) e di una ricostruzione mediante attori. Ovviamente i temi sono molti, e la trama intricata, tant’è che a fine film ho manifestato alla regista come mi venisse offerta la chiave di lettura secondo cui l’unica speranza, l’argine alla mafia, fosse riposta solo nella magistratura. Sabina Guzzanti mi ha risposto dura, velatamente accusandomi di ideologismo cristiano nella mia supposta ricerca di bene e male, e negandomi assolutamente che la magistratura sia “il buono”. Al di là di come siano state travisate le mie intenzioni nella domanda, essa è stata comunque utile a capire che il film non fa distinzioni tra buoni e cattivi, ma parla di un sistema complesso fatto di individui, e di come la mentalità mafiosa si sia espansa in ognuno di noi. “Prima l’Italia non era così”, e forse, la regista, ha ragione.

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