7 Recensioni su

La terza madre

/ 20073.3155 voti

La terza che? / 13 Luglio 2020 in La terza madre

Ma com’è possibile che un regista non riesce a rievocare i propri film???
Questo voleva essere il film che chiudeva una trilogia iniziata con suspiria e inferno ma in realtà la sceneggiatura è così inconsistente è così forzata che proprio non riesce a legarsi minimamente alle 2 pellicole. La recitazione è qualcosa di…
Fine

Meno di zero / 24 Febbraio 2016 in La terza madre

Vorrei poter dare meno di 1
Non c’è granchè, se non violenza simil-Fulci anni 80 e tette

16 Settembre 2014 in La terza madre

Sono uscita dal cinema perché è stato veramente uno SCHIFO, ca**o nemmeno 5 minuti di pausa da una scena all’altra, lasciatemi respirare cavolo! Una trashata pazzesca

E sono stato generoso… / 8 Gennaio 2014 in La terza madre

…considerando che lo vidi al cinema!
ancora mi faccio grasse risate ricordandolo con gli amici!

10 Agosto 2013 in La terza madre

Non vorrei ripetermi, ma con questo film Argento ha davvero toccato il fondo.
Non per essere ripetitiva, ma Asia Argento deve ringraziare ogni giorno di essere una “figlia d’arte”, altrimenti non so quale altro regista sarebbe così folle da affidargli un un qualsivoglia ruolo.
La sua recitazione è orribile, in tutti i sensi e, non mi piace dirlo, il suo aspetto non è da meno(ma come diavolo l’ha fatta vestire suo padre? Non siamo più nel 1978…).
E poi la storia, che dovrebbe essere il punto di forza del film, è totalmente sconclusionata, non ha nulla a che vedere con i primi due film della trilogia.
Unica cosa degna di nota, soprattutto per gli uomini, è il corpo perfetto della star televisiva(?) Moran Atias.
Niente suspense, niente brividi, niente sceneggiatura, finale ridicolo, fotografia poco originale e colonna sonora scialba e piatta.
Un film senz’anima, frutto della mente di un uomo che ormai ha perso la poca credibilità che possedeva.

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Deludente conclusione della Trilogia delle Tre Madri / 1 Gennaio 2013 in La terza madre

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

In un cimitero di Viterbo viene rinvenuta un’urna che, una volta aperta, scatena un’ondata di terrore e morte sulla città di Roma, invasa dalle streghe della più potente e temibile delle Tre Madri dell’Inferno, Mater Lacrimarum. Una studentessa di archeologia, Sarah Mandy, scoprirà di essere l’unica a poterla contrastare in quanto dotata di poteri di magia bianca, ereditati dalla madre.
Cominciata con quel piccolo capolavoro horror che è “Suspiria” (1977) e proseguita, senza infamia e senza lode, con l’horror corale “Inferno” (1980), la trilogia sulle Tre Madri di Dario Argento si conclude e tocca il suo punto più basso. In parte “La terza madre” conferma la crisi del cinema di Dario Argento (che già si avvertiva fin dai tempi di “Trauma”, datato 1993), sempre meno innovativo nella ricerca della paura, nella creazione degli effetti speciali (nonostante la collaborazione fedele dell’ottimo Stivaletti, nel suo team dai primi anni ’80) e nelle invenzioni figurative: pare che il regista romano si sia preoccupato soltanto di chiudere il ciclo, riducendolo ad un carosello di ammazzamenti totalmente privo di senso, col risultato di provocare più il disgusto dello spettatore che non la suspense e la tensione, elementi fondamentali dei suoi primi film. Dall’altra, il film pare adeguarsi ai livelli (piuttosto infimi) del nuovo cinema horror commerciale degli Anni Duemila, cosa ancora più grave se si pensa che è a dirigerlo è uno dei più celebri e apprezzati (all’estero in primis) tra i registi di genere italiani ancora in attività, che ha i tra i suoi meriti in una lunga carriera quello di aver codificato definitivamente il thriller all’italiana sulla scia di Mario Bava. E come se non bastasse, il film (girato in inglese) ha un’edizione italiana mediocre con dialoghi al limite del ridicolo. Peccato perché gli aficionados ritroveranno due vecchie “leve” del cinema argentiano come Daria Nicolodi (ex compagna del regista e protagonista di numerosi suoi film, nonché madre di Asia Argento) e Udo Kier, già apparso in “Suspiria” in un altro ruolo.

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26 Maggio 2011 in La terza madre

Mi aspettavo peggio. Oddio, non c’è un filo di atmosfera, è solo splatter, ma mi aspettavo peggio sul versante sceneggiatura, in fondo rendendola esile, assolutamente al servizio di un’idea molto ovvia e piatta, almeno hanno evitato crolli devastanti. Pessima la prova di Asia Argento, al limite del nulla recitativo
E’ una storia poco profonda, poco sviluppata, molto lineare, risvegliata l’anima nera qualcuno la deve sconfiggere. In campo tutto l’immaginario del femminile negativo e positivo, per cui sesso e femmineo inscindibilmente sono un pericolo ed è la mamma, con alcune figure succedanee, che riallaccia i fili con la figlia e le dà l’opportunità di combattere.
Non credo ci sia molto da dire, Argento è sempre molto approsimativo e questa volta, ancora?, perde l’occasione di giocarsi le sue carte sul lato appunto atmosfera e orrore evocato per farci vedere tutto. Il giocattolo quindi è vuoto, il male è una macchietta, l’affascinante potentissima terza madre una bellona, ovviamente nuda, senza un filo di charme, perchè non dice una parola o quasi e molto poco e e molto male viene evocata, organizza orge e vandalismi vari, con lo stessa banale futilità di ogni piccolo bastardello di strada che si aggira per le nostre città.
Nulla in questo film riesce a smuovere le nostre paure profonde.

Ps. Argento deve rassegnarsi, gli anni 70 sono finiti, la moda è cambiata. E poi, come ha potuto approvare quegli incredibili vestiti di Asia? Fili di perle a gogò e vestiti chiusi al collo, scarpe da modernariato….ma perchè?

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