Recensione su La stanza

/ 20216.024 voti

La spiegazione del finale: ipotesi per un film non convenzionale / 6 Gennaio 2021 in La stanza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La stanza di Stefano Lodovichi è un ambizioso thriller psicologico con sfumature smaccatamente horror in cui mi è parso di cogliere suggestioni provenienti da diversi precedenti cinematografici.
In particolare, dai film Una pura formalità di Tornatore e Babadook di Jennifer Kent. Lo so che si tratta di film molto diversi fra loro, ma mi è sembrato che Lodovichi abbia provato a coniugare il versante onirico (e piovoso!) dell’uno e il tema della maternità “impura” dell’altro.
Il risultato non è affatto male, anche se, per via di alcune scelte, non mi ha convinta fino in fondo (ho intuito troppo presto il “segreto” di un film che, comunque, non è molto convenzionale).

Di sicuro, è un interessante tentativo di battere quei terreni narrativi di genere che, ribadisco ancora una volta, in Italia sono davvero ben poco considerati dai produttori (perché ho l’impressione che di autori che propongano soggetti originali di questo tenore ve ne siano a iosa). In questo senso, penso che la Lucky Red di Occhipinti, casa di produzione e di distribuzione del film (pubblicato in esclusiva su Amazon Prime Video) si sia dimostrata coraggiosa, nel voler puntare, come primo film in listino del 2021, su un titolo del genere.

Con La stanza, Lodovichi entra -letteralmente- nella psiche di un soggetto disturbato, mescolando con astuzia visioni, deliri e (presunti) paradossi temporali in quello che potrebbe essere tranquillamente considerato un giallo da camera (al di là del titolo! Titolo che, ovviamente, va oltre il significato letterale, corrispondente a un elemento fondamentale della narrazione, per diventare metafora della condizione mentale del protagonista).
A supporto di questo viaggio psicoemotivo, la spiegazione del finale de La stanza potrebbe perfino non essere univoca (come dimostra l’ipotesi del mio compagno di divano, diversa da quella che supporto io, ma comunque, a suo modo, credibile), dimostrando l’aleatorietà delle presunte certezze della mente umana e di come sia semplice ingannarla (nel regno della cinematografia, per esempio, basta un sapiente montaggio).

Ritengo che, per quanto siano tutte ipotesi assurde (secondo quella che riteniamo sia la “normalità” legata a precisi fenomeni fisici), ne La stanza possano coesistere almeno 3 finali cinematograficamente plausibili:
1. Giulio adulto (Caprino) viaggia nel tempo, per evitare che Stella (la Filippi) si uccida, condannandolo a una vita triste e dolorosa. Infatti, quando la madre abbraccia Giulio bambino e gli dice che gli vuole bene, come Giulio ha sempre desiderato, Giulio adulto scompare, letteralmente, come se il corso degli eventi fosse stato modificato e “quel” Giulio adulto non fosse mai esistito;
2. tutto avviene nella mente di Giulio adulto che, dopo aver ucciso il fratellastro Alex, la madre del ragazzo Linda e il proprio padre Sandro (Pesce), si rende conto di cosa ha fatto e di come la sua vita sia stata rovinata dall’amore esasperato e cieco di Stella per Sandro. Giulio adulto (forse,in fuga; forse, in arresto; ecc.) è imprigionato dentro la propria testa, come la madre di Norman Bates di Psycho nella mente del figlio;
3. tranne la scena dell’abbraccio (che si svolge sul serio), tutto avviene nella mente di Giulio bambino, che immagina come potrebbe essere la sua vita, se le cose non cambieranno, per lui e la madre, e ha una crisi isterica a cui Stella prova a mettere fine, dopo aver compreso che il bambino ha bisogno del suo affetto.
Io, per esempio, sostengo l’ipotesi 2. E voi?
Per caso, ne avete altre in mente? Parliamone.

Per quanto riguarda gli attori, ho ritenuto le loro prestazioni convincenti solo a tratti. Ouh, quasi non riconoscevo Guido Caprino senza baffi. A dispetto del ruolo pienamente drammatico, sono rimasta abbastanza indifferente nei confronti dell’interpretazione di Camilla Filippi. Edoardo Pesce senza infamia né lode (anche perché il suo personaggio non fa granché).
Interessante la fotografia funerea di Timoty Aliprandi. Non mi ha convinto la scenografia (che, comunque, presenta peculiarità architettoniche e d’arredo decisamente evocative, basti pensare alla scala ellittica con vetrata policroma che fa subito Suspiria…).

A latere, mi piacerebbe che, un giorno, il cinema italiano facesse pace con il sonoro in presa diretta, perché non si può fare (praticamente sempre) una faticata a capire cosa dicono gli attori.

Sei stelline e mezza.

8 commenti

  1. Daniela Mercorelli / 7 Gennaio 2021

    In realtà, la mia è una quarta ipotesi.. ed è un po più complicata.. in sintesi per me tutto si svolge nella mente e nella (in)coscenza di Stella. Stella è una donna insicura e una madre inadeguata, che ha deciso di proteggere il figlio dalla pesante e triste quotidianità coniugale – la vita – chiudendolo in una stanza, facendogli credere che in quel luogo, nessuno potrà mai fargli del male.( questa cosa è veramete horror) . Lei ha quindi deciso di suicidarsi. – per punire il marito che si è fatto un’altra famiglia – ma mentre è in procinto di buttarsi dalla finestra, vede – riesce a sentire – quello che potrebbe accadere dopo la sua morte, le conseguenze del suo folle gesto…. Il tutto fa molto rumore – uno spettatore attento ha la possibilità, guardando il film, di sentire tutto il rumore causato da un groviglio di sentimenti, cosi forti- lo stessol rumore che poi nel finale la fa corre disperatamete verso la stanza di Guido, suo figlio… per abbracciarlo per la prima volta e rassicurarlo ” E’ tutta colpa mia, mi dispiace così tanto. Ti voglio bene..hai capito che ti voglio un bene infinito..”

  2. Francesco Puglisi / 8 Gennaio 2021

    Un viaggio onirico nel tempo , nello spazio e nella mente. La quarta ipotesi del viaggio personale nel delirioo da parte di Stella non è convincente perchè Stella non si sorprenderebbe alla vista della foto. Anche se si può obiettare che è proprio a causa di questa notizia che poi tenterá il suicidio. Ma è il figlio che gliela mostra e quindi è più logico ritenere Giulio come l’attore principale della storia. Quindi almeno tra le soluzioni possibili scegliamo le soluzioni che ha proposto la bravissima Stefania tutte e tre incentrate su Giulio protagonista. La soluzione 1 è irreale perchè presuppone un viaggio temporale. Tematica peraltro ben sceverata da un filmone come Tenet. Ma attenzione è irreale solo per la pochezza delle nostre conoscenze. Il teletrasporto come il viaggio nel tempo sono oltre le nostre attuali tecnologie ma è assai plausibile che siano ordinarie in un tempo futuro. Ricordiamoci che solo 50 anni fa il cellulare era pura fantascienza. Quindi irreale non coincide con impossibile. L’ipotesi 3 non mi convince appieno perchè è un progetto visionario troppo improbabile e contorto per un bambino che difficilmente sarebbe in grado di sceverare tante difficili sfumature . In un profilo psicologico in itinere non è credibile . Il bambino ha un bisogno primario come l’affetto. Ti voglio bene è già appagante e consolatorio. Quindi la soluzione più aderente allo sviluppo filmico e ad una attenta analisi di sfumature e dettagli è proprio la numero 2. Uno può scegliere il finale che vuole ma il film dice questo. Le altre soluzioni sono in qualche modo forzate o incongrue . Ci sono evidenti richiami ad alcuni stilemi del genere horror come la casa chiusa come una prigione o la pioggia incessante che martella ed opprime . La fotografia cupa che fa da contrasto alla luminosita che traspare dalle grande vetrate tanto care a maestri come Dario Argento. Ma la fotografia mi è piaciuta. Non concordo sulla bocciatura della Filippi. A me e piaciuta. Aveva un ruolo molto ma molto difficile e mi è sembrata assolutamente credibile. Fingersi disperati per 90 minuti è compito improbo. E lei ci è riuscita a mio parere assai bene.

  3. Stefania / 8 Gennaio 2021

    @daniela_mercorelli: trovo che la tua sia un’ipotesi interessante quanto le altre, non avevo pensato a questa eventualità, grazie! Come porta alla luce @francesco_puglisi, tutte le ipotesi (in forma teorica, ovviamente) possono essere “smentite” o supportate da piccoli dettagli, a seconda di quello che lo spettatore “vuole credere”.
    Ecco, secondo me, questa pluralità di punti di vista, tutti sufficientemente plausibili, è il vero pregio del film, che non deve essere inteso solo come un dramma psicologico, ma anche come un esercizio (riuscito, a parer mio) di scrittura cinematografica.

    A proposito della Filippi, non l’ho bocciata: mi ha lasciata indifferente, perché l’ho trovata uguale dall’inizio (quasi) alla fine (anche quando SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER scopre di essere morta).

  4. Daniela Mercorelli / 8 Gennaio 2021

    @Stefania, prego! Non sono una critica, e l’ipotesi che ho formulato è stata la spiegazione del film che ho dato a me stessa… forse perchè, da madre, sapendo cosa vuol dire essere madre, ho voluto dare a Stella un’ occasione di riscatto per i tanti errori che ognuno di noi può trovarsi a fare nel corso della propria vita, ma che in Stella ( donna debole emotivamente, insicura, bisognosa di protezione per se e per suo figlio) l’avrebbero spinta ad un folle gesto.. ti confido un segreto, sempre secondo il mio personalissimo punto di vista .. SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER .. Stella non muore , realizza in un processo di trasposizione inconsapevole ( che non convince @Francesco Puglisi ..) quello che potrebbe accadere dopo la sua morte, le conseguenze del suo folle gesto … diventa finalmente la madre di cui Giulio ha bisogno, per non diventare il Giulio che sarebbe diventato con una madre morta suicida.

    • Stefania / 9 Gennaio 2021

      @daniela_mercorelli: beh, sì, è ovvio che, secondo la tua ipotesi SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER Stella non sia morta (se non nelle fantasie del “possibile Giulio”, quello che crescerebbe senza di lei, che, però, è un parto della mente di Stella, quindi, in questo senso, tutto diventa un gioco di scatole cinesi: è per questo che la tua teoria mi intriga molto 😉 ).

  5. Claudia Clementini / 17 Gennaio 2021

    Sono con la prima ipotesi che avete scritto nel vostro articolo

  6. Paola Ceccherini / 10 Agosto 2021

    Film pessimo. Inutile arrampicarsi sugli specchi per trovare una o più spiegazioni plausibili. Ed ha pure la velleità di voler essere un thriller psicologico

Lascia un commento