La sorgente dell'amore

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La sorgente dell'amore

In uno sperduto villaggio situato tra il Medio Oriente ed il Nord Africa, le donne sono costrette a compiere un lungo percorso accidentato e pericoloso, per procurarsi l'acqua. Gli uomini del luogo non si prodigano affatto ad agevolare la vita delle loro donne. Un giorno, una giovane sposa proveniente da un altro villaggio convince un'anziana donna a mobilitare il resto delle mogli e insieme indicono uno sciopero del sesso, al fine di sensibilizzare le coscienze maschili.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: La Source des femmes
Attori principali: Leïla Bekhti, Hafsia Herzi, Biyouna, Sabrina Ouazani, Saleh Bakri, Hiam Abbass, Mohamed Majd, Amal El Atrache

Regia: Radu Mihăileanu
Sceneggiatura/Autore: Radu Mihăileanu, Alain-Michel Blanc
Colonna sonora: Armand Amar
Fotografia: Glynn Speeckaert
Costumi: Viorica Petrovici
Produttore: Luc Besson, Pierre-Ange Le Pogam, Radu Mihăileanu, Denis Carot, Marie Masmonteil, Gaëtan David, André Logie
Produzione: Belgio, Italia, Francia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 135 minuti

Dove vedere in streaming La sorgente dell'amore

13 Gennaio 2013 in La sorgente dell'amore

Opera complessa, sviluppata in maniera molto antropologica, che affronta problematiche importanti senza tralasciare l’ironia ma nel suo complesso troppo noioisa e macchinosa, vittima di una scrittura forse troppo imperfetta.

6 Settembre 2012 in La sorgente dell'amore

Quanto è lontano quel mondo. Quanto è differente la nostra cultura rispetto alla loro. Le donne sono “l’infinitamente piccolo” nel loro mondo. Una giovane donna proveniente da un villaggio diverso propona alle altre donne di scioperare contro gli uomini in modo che le loro fatiche, cioè andare a prendere l’acqua in un percorso molto pericoloso, sia reso facile con l’aiuto loro o con un intervento strutturale e cioè avvicinare la fonte. Ma per tradizione gli uomini non accettano e lo sciopero inizia: ma questo sciopero è del sesso. Molto bello e anche surreale se vogliamo ma purtroppo una realtà forse troppo concreta e con molta poca fantasia nella trama.
“E’ lecito che l’uomo picchi la propria moglie…” lecito… Incredibile.
L’amore in quelle terre è molto difficile trovarlo.
Teniamoci stretto questo mondo, e l’amore voluto e desiderato, per chi lo ha…
Personalmente mi sono piaciute tantissimo le canzoni cantate dalle donne, anche se nella loro lingua, ma dai modi di fare si capisce il senso. 🙂
Stesso regista di Train De Vie (capolavoro!!!).
Da vedere per capire.

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20 Luglio 2012 in La sorgente dell'amore

Ho scelto di vedere questo film sull’onda del successo de Il concerto e mi sono ripromesso di recuperare anche i precedenti film di Radu Mihaileanu (Train de Vie e Vai e Vivrai!) oltre che non perdermene alcuno dei futuri.
Innanzitutto uno dei pregi di questo film è la fotografia. Gli abiti colorati delle donne mentre ballano alla festa, la luce ambrata nelle case al tramonto, le tinte color sabbia delle case, del deserto, tutto è reso con grande eleganza e ritrae questo sconosciuto paese del Medio Oriente in maniera deliziosa.
L’islam della parte giovane di questo film è quello che tutti vorremmo conoscere. Uomini comprensivi, progressisti e desiderosi di crescere e donne forti, caparbie, decise a sfidare vetuste tradizioni in nome del rispetto e guidate dallo spirito di emancipazione.
Purtroppo, la parte più anziana del film è quella del mondo islamico più tristemente noto. Uomini pigri e lascivi, fondamentalisti ed ignoranti e donne assoggettate e perennemente vincolate alla tradizione.
Parlare di amore e non di matrimoni combinati, di progresso e non di riottosa (e per certi versi comoda) povertà, di cultura ed ignoranza, nel mondo islamico non è facile ma Mihaileanu lo fa con una leggerezza ed una sensibilità di un artista. La sorgente dell’amore è un po’ una commedia ma più ancora è un film che tratta un tema difficile (il ruolo della donna nella tradizione musulmana) che ho visto svolto con tanta abilità solo (per ora) da Khaled Hosseini, autore de Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli, con cui questo film ha qualcosa in comune.
Assolutamente da vedere!

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