Un melodramma espressionista / 6 Novembre 2017 in La signora di tutti

Unico film italiano girato da Max Ophüls,”La signora di tutti” fu premiato alla seconda edizione della Biennale di Venezia con la “Coppa del ministero delle corporazioni”, perchè tecnicamente risultò essere il migliore di tutti tra quelli in gara. Un premio indubbiamente meritato, come si può evincere dall’uso abbondante delle dissolvenze incorciate per dilatare o diminuire i tempi del racconto, dall’uso particolare delle luci e delle ombre, derivanti dalla stagione dell’espressionismo tedesco (Murnau e Lang, in primis) e dall’importanza dell’ elemento sonoro e musicale quasi simbiotico all’evolversi dell’azione.

Sul lato della narrazione, c’è poco da dire: ci troviamo davanti ad un vero è proprio melodramma. “La signora di tutti” è l’attrice Gaby Doriot (Isa Miranda), un’avvente ragazza per cui gli uomini perdono la testa e non soltanto in senso metaforico.

Attraverso un ampio flashback ripercorriamo tutta la sua vita: la difficile adolescenza vissuta sotto l’educazione di un padre severo e sotto il peso di una colpa che la condanna per sempre (l’aver indotto un professore ad uccidersi per amore di lei), e poi la storia d’amore con l’anziano impresario Gianni Veraldi (Franco Coop), un uomo più anziano di lei. Quello che mi ha colpito è però come il personaggio della Miranda sia caratterizzato da una recitazione più naturale e spontanea, come se volesse mettere in luce il suo animo timido, schivo ed innocente e contrapposto alla gravosità pomposa e statica degli altri personaggi. Un elemento che, a mio parere, fa da contrasto alla linea industriale e capitalista del mondo cinematografico, di qui Gaby fa parte e in cui copre il ruolo di semplice merce da spremere fino all’osso per ricavarne profitti. Il problema è che, come si è già detto, un bel melodramma tragico e cupo e non può essere apprezzato da tutti

Il messaggio che si ricava, a fine visione, è forse questo: il successo non guarda in faccia a nessuno e distrugge te stesso e tutti gli altri.

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