La Prima Neve

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La Prima Neve

I temi della perdita del padre e della fuga dalla propria terra, raccontati attraverso l'incontro di un bambino di 10 anni abitante di una piccola valle del Trentino e un uomo originario di Togo.
luca.curtaz ha scritto questa trama

Titolo Originale: La prima neve
Attori principali: Matteo Marchel, Jean-Christophe Folly, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Peter Mitterrutzner, Paolo Pierobon

Regia: Andrea Segre
Colonna sonora: Sergio Marchesini
Produzione: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 104 minuti

Dove vedere in streaming La Prima Neve

5 Novembre 2013 in La Prima Neve

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Mettiamo in chiaro una cosa. Un film dove a un certo punto vengono mostrate delle persone che giocano alla morra a me già piace per forza.
Questo detto, è una storia di integrazione razziale, che non è mai originale ma nemmeno ne vedevo da un po’, e proprio visto il tema ho preferito non raccontarlo a mia nonna, che dall’uomo nero terrorizzata è :/ oh nonna ci sta questo nigga del ghetto togoliano che vai dai vecchi in montagna…
O_O
Dani, cu cazzu è stu Dani? Boh, è uno scultore, del legno, del Togo, che è arrivato coi barconi, ha una figlia ma non la piscia perché per nascere ha fatto morire sua moglie, ed è finito sballottato in una valle del Trentino, ma vuole Parigi. Valle dei Mocheni, un posto talmente in su e isolato che già i trentini stanno un po’ sulle balle a tutti, i Mocheni riescono addirittura a stare sulle balle ai trentini, e parlano un dialetto che sono rimasti in tipo 2000, e nemmeno ballano l’hully gally. Dani, l’uomo nero, va a lavorare con un vecchio falegname, così in alto, e conosce la sua famiglia, il nipote Michele, bimbo bianco e incazzato con la madre (contingentemente Anita Caprioli), orfano di padre, ferita non rimarginata, dolore. Dolore e Battiston, che un po’ di Battiston sfuso non guasta mai.
Quindi. C’è la morra, ci sono le montagne, oh, così montagne, che anche se non sono proprio le mie sono mozzafiateggianti lo stesso, e ci sono queste persone chiuse nel ferro delle loro sfere di dolore che tentano e non riescono e riprovano e alla fine riescono a compenetrarsi; grazie alla suddetta neve i dolori di Michele e Dani vengono, gorgogliano, escono a fatica e a vicenda si leniscono. Neve che copre/rimargina e blabla, in un finale (vabbè, per arrivare fin lì in cima ci avrebbero dovuto mettere almeno due ore, non due minuti, ma lasciam stare-.-) lacrimevole e aperto ma inclinato a quello che speri tu, ed il mondo è un posto freddo e bello, o dipende da dove lo vedi.

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Cose belle / 27 Ottobre 2013 in La Prima Neve

“Le cose che hanno lo stesso odore devono stare insieme”

Una battuta del film che sintetizza la bellezza di questa piacevole poesia visiva.

Da non perdere.

Le cose che hanno lo stesso odore devono stare insieme / 21 Ottobre 2013 in La Prima Neve

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Michele , un ragazzino undicenne che vive con la madre (una brava Anita Caprioli) e Dani , un profugo del Togo sopravvissuto ad una tragica traversata ed in attesa di permesso di soggiorno , vivono in un piccolo paese della Valle dei Mocheni trascorrendo le giornate sempre alle prese con un loro un dolorosissimo ed irreparabile lutto famigliare che sembra impossibile da elaborare.
Ma da un loro incontro fortuito in casa del nonno di Michele (un ottimo Peter Mitterrutzner) scaturirà forse la forza che permetterà ad entrambi di riacquistare col tempo un po’ di serenità.
Dopo la buona prova offertaci con “Io solo Li” Andrea Segre si ripropone riaffrontando il tema dell’immigrazione , della necessità di dialogo e di integrazione con l’ambiente , collocando questa volta il centro della scena nello splendido scenario autunnale del Trentino .
Il risultato è un film prevedibile ma tutto sommato convincente.

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