La prima cosa bella

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La prima cosa bella

Bruno è un professore di lettere perennemente insoddisfatto della sua vita: si barcamena tra un lavoro che non ama e una fidanzata che tenta quotidianamente di lasciare, mentre allevia le sue frustrazioni grazie a qualunque sostanza calmante riesca a trovare. Un giorno sua sorella Valeria lo chiama: il cancro che affligge la madre è ormai allo stadio terminale e Bruno si ritrova quasi forzatamente al suo capezzale; inevitabilmente, inizia a ripercorrere il suo passato nel quale la figura della madre, donna bellissima e anticonformista alle prese con i pregiudizi della provincia italiana degli anni '70, ebbe un ruolo molto importante e, spesso, anche ingombrante.
laschizzacervelli ha scritto questa trama

Titolo Originale: La prima cosa bella
Attori principali: Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Claudia Pandolfi, Stefania Sandrelli, Dario Ballantini, Marco Messeri, Fabrizia Sacchi, Roberto Rondelli, Sergio Albelli, Aurora Frasca, Giacomo Bibbiani, Emanuele Barresi, Giulia Burgalassi, Francesco Rapalino, Isabella Cecchi, Mostra tutti

Regia: Paolo Virzì
Sceneggiatura/Autore: Francesco Bruni
Produzione: Italia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 122 minuti

Dove vedere in streaming La prima cosa bella

Virzì e le sue storielle / 5 Luglio 2018 in La prima cosa bella

Il classico compitino di Virzì, il regista più sopravvalutato del mondo, di cui ho apprezzato tanto solo Ferie d’agosto, che aveva una sceneggiatura brillante e spietata. Il solito filmetto ben recitato, “lieve e toccante”, ma alla fine niente di più. Restano le interpretazioni di Sergio Albelli, Mastandrea e Ramazzotti. Il resto sarà meraviglioso per gli idioti.

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La prima cosa meh / 26 Maggio 2017 in La prima cosa bella

Fin dai suoi primi film, Virzì ha impiantato il livornese in gente che con Livorno non c’azzecca niente e questo strano innesto ha funzionato pure, per un po’. Poi però si arriva il capolinea. Non si possono sentire Mastrandrea, la Ramazzotti e la Pandolfi con questo accento posticcio, specie se hanno accanto il simpatico Messeri che c’ha invece una parlata livornese tutta tonda e levigata.
Ma a parte questa faccenda di vernacolo, la storia mi è sembrata veramente stucchevole, una commedia famigliare con risvolti lacrimevoli un po’ da sceneggiato ospedaliero, con sottofondo musicale nazionalpopolare proprio “a modino”, recitata con ben poca ispirazione.

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27 Giugno 2013 in La prima cosa bella

Commedia italiana contemporanea fresca, amara, dolce, che non è solo conferma della cifra stilistica di Virzì, ma è (soprattutto) attestazione del fatto che la lezione del buon cinema dei maestri italiani del genere è stata assorbita dal regista livornese con raziocinio e sensibilità.
Ottimi interpreti, personaggi amabili, una sceneggiatura un po’ prevedibile ma che fila via come un treno in corsa.
E i Camaleonti che valgono diecimila Ayane.

Quando vidi la locandina del film in programmazione a NYC, provai un piccolo moto di amor cinematografico patrio.

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Poesia / 19 Maggio 2013 in La prima cosa bella

un film che e’ poesia pura … se non fosse perche’ e’ ambientato a Livorno avrei dato un 10. Stefania Sandrelli mitica e insuperabile.

23 Dicembre 2012 in La prima cosa bella

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

É sempre difficile dire qualcosa d’altro di Virzì. Oltre al fatto che è un genio perché si scopa la Ramazzotti, intendo. Assai sono stato contento di trovare un cinema che ancora lo proiettasse. É un cinema vecchissimo e stupendo, stretto stretto, con tantissime file, e sono tantissime perché ogni fila ha solo 7 poltroncine una accanto all’altra. Per cui è un cinema streeeeetto. E luuuungo. Sembra di stare in un autobus. O in aereo.
Anyway. Mastandrea perde il capello ma fa coi suoi personaggi loser sempre simpatia, ed è lui il filo iniziale da cui si dipana una storia corale che fa tanto, tantissimo commedia italiana alla maniera più classica, e fatta tanto bene. Davvero, sembra di esser tornati indietro di 40 anni (e coi la maggior parte dell’italica produzione di oggi è un bene eh), fa divertire, fa piangere, fa vogliamoci tutti bene. Il binario è doppio, oggi e anni fa, i bambini di ieri sono Mastandrea e la Pandolfi di oggi, alle prese con una madre verso fine corsa. Impressionante, è il primo film della mia vita in cui non ho odiato la Sandrelli, che prende il ruolo della madre da vecchia, mentre da giovane è quella gnugna (sì, gnugna U_U lessico specialistico) della suddetta Ramazzotti però di capelli nera. Che è una donna buona, bona e stupida, che si da a tutti e qualsiasi cosa accetta pur di tirare su i figli dopo aver abbandonato un padre violento. Ma da cui due colpi ogni tanto se li si fa dare volentieri. Perché lei è di tutti.
Tutti questi personaggi si fondono in processione nel matrimonio finale, tutto girato in un appartamento più stretto del mio cinema, incontro e addio di tutti con tutti ma ognuno dopo aver superato blocchi fisici/sociali/psicologici di qualche tipo, e tutto ciò grazie a mammà, la vera protagonista. La sua vitalità, da vecchia e da giovane, accentra comunque le attenzioni su di sé, nel bene e nel male, rendendola involontariamente, come dire, una macchina coi freni rotti lanciata già da una collina che finisce per terremotare le vite di tutti gli altri. Vi ho amato tanto, ci siamo divertiti, lacrimoni. Ciao.

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