Ho ucciso mia moglie
/ 19517.48 votiIn provincia, non si divorzia. Si aspetta che il coniuge muoia, per ricominciare a vivere. Così, Paul, agricoltore stanco della moglie ubriacona, pensa che esista un solo modo per spezzare una routine che dura da trent'anni.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: La Poison
Attori principali: Michel Simon, Jean Debucourt, Jacques Varennes, Germaine Reuver, Marcelle Arnold, Georges Bever, Nicolas Amato, Jeanne Fusier-Gir, Pauline Carton, Albert Duvaleix, Louis de Funès, Henry Laverne, Jacques de Féraudy, Jacques Derives, Luce Fabiole, Yvonne Hébert, Roger Poirier, André Dalibert, Max Dejean, Michel Nastorg, Nicolas Amato, Louis Eymond, Marianne Romain, Suzanne Dantès, Jacques Morel, Thérèse Quantin, Maurice Pierrat, Marc Arian, Marcelle Arnold, Jean Bachelet, Henri Belly, Georges Bever, Robert Dumesnil, Maria Fromet, François Gir, Claude Jacomet, Fernand Janisse, Raymond Lamy, Odette Lemarchand, Guy Lenoir, Louiguy, Alain Malloire, Michel Malloire, Yannick Malloire, Robert Mercier, Émile Riandreys, René Ribault, Marthe Sarbel, Robert Sussfeld, Maurice Teynac, Jimmy Urbain, Léon Walther, Max Harry, Mostra tutti
Regia: Sacha Guitry
Sceneggiatura/Autore: Sacha Guitry
Colonna sonora: Louiguy
Fotografia: Jean Bachelet
Produttore: Paul Wagner, Alain Poiré, Jean Le Duc
Produzione: Francia
Genere: Commedia, Poliziesco
Durata: 85 minuti
Dove vedere in streaming Ho ucciso mia moglie
Commedia nera strepitosa.
Guitry sfrutta la cornice paesanotta per trattare una miriade di temi con una grande arguzia ed un gusto (in questo caso) invidiabilmente d’Oltralpe: la passività esistenziale, la razionalità vincente sull’istinto (e, contemporaneamente, l’istinto paradossalmente calmierato da una folle razionalità), la sobria varietà dei punti di vista vengono messi in scena in un contesto popolare solo per risultare più intriganti ed abbordabili, ma gli argomenti, ne converrete, sono quantomai complessi.
Affidandosi ad uno splendido Michel Simon (che, come avrà a sottolineare lo stesso Guitry nella gustosa introduzione al film, è portatore di un’Arte drammaturgica acquisibile solo per via indiretta: egli non è un Maestro, ma un Esempio), la farsa assume toni grotteschi via via sempre più apertamente comici, fino all’apoteosi finale, in cui le sequenze del tribunale reale e di quello allestito dai bambini si sovrappongono in una felice ed efficace simbiosi che, nella sua illogicità, è -in conclusione- assolutamente pertinente.
Un pressoché invisibile (ma riconoscibile) Louis de Funès figura tra le comparse di Rémonville.
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