15 Settembre 2014 in Il pianeta selvaggio

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Conoscenza significa potere.
La morale del film “Il pianeta selvaggio” è tutta qui.
Conoscenza significa potere; ogni Davide può opporsi a Golia. Ogni schiavo può ribellarsi al suo padrone e prendere parte ad un Esodo biblico intergalattico. Nell’opera diretta da René Laloux e sovvenzionata, fra l’altro, dal grandissimo Roger Corman il protagonista è un minuscolo essere che inizialmente vive come un animale da compagnia e che poi progredisce mano a mano che la trama si infittisce.

In un’ambientazione che ricorda lo stile di Dalì e De Chirico, Terr (l’Om addomesticato) si stufa di essere il giocattolino della sua padrona. La metamorfosi avviene nel corso degli anni; non vuole più essere un miserabile il cui unico scopo è sopravvivere ad un destino già segnato. Il nostro, infatti, sottraendo un dispositivo tecnologico alla padrona, si evolve e spezza le catene della sua prigionia, unendosi ad un gruppo di suoi simili per poi fuggire nel deserto. C’è da dire che all’inizio Terr è odiato per la sua istruzione ma dopo la condivisione con il gruppo delle sue conoscenze tutto cambia. Così, mentre il Parlamento dei Draag decide di darsi al genocidio di Oms selvaggi che si riproducono molto velocemente rispetto agli alieni e diventano un problema socio-politico, Terr riesce a fuggire con un gruppo di Oms selvatici e si rifugia in un cimitero di razzi dei Draag. In questo luog, grazie al macchinario precedentemente sottratto, costruiscono così due missili per migrare sul Pianeta selvaggio. Mentre i Traags attuano l’ennesima campagna di sterminio, un gruppo di Oms salpa sul Pianeta. Ad attenderli c’è una verità da usare a proprio piacimento in una guerra senza esclusione di colpi.

Il film è un’avventura d’animazione che ha come protagonisti due razze, i Traags o Draags e gli Oms. Giganteschi e progrediti esseri blu i primi, piccolissimi incivili nonché divisi in due sottogruppi i secondi (nel particolare gli Oms allo stato barbarico e gli Oms da compagnia), le due specie sono in un eterno conflitto. I Traags hanno come schiavizzato gli Oms.

I Draag trattano gli Oms come animali domestici e li donano ai loro bambini per giocarci. Ma spesso, quelli che non sono addomesticati, vengono usati come gladiatori per l’intrattenimento dei giganti blu e, non di rado, vengono barbaramente sterminati neanche fossero degli scarafaggi. La pellicola è crudele, psichedelica, ipnotica. E’ un film lento influenzato dal periodo storico di cui è il prodotto, gli anni ’70, e che analizzato oggi potrebbe addirittura contenere un messaggio politico. Citando la rivista Nocturno Cinema: “Il regista ci parla dell’occupazione Sovietica della Cecoslovacchia e dell’aspirazione alla libertà” (1). La scena finale sembra suggerircelo ma non saprei se azzardare l’ipotesi finale.

DonMax

Note del Don.
(1) Nocturno n° 134, speciale fantascienza

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