30 Giugno 2013
Si tratta di una sorta di docufilm che, in maniera un po’ sorniona, fa leva su un sentimentalismo inevitabilmente diffuso e si poggia su alcuni stereotipi in cui è bello (nonostante tutto) credere.
Prescindendo da queste premesse poco lusinghiere, ritengo si tratti comunque di un buon film, toccante, asciutto dove e quando occorre, interpretato in maniera notevole da attori non professionisti che (voglio immaginarlo) avrebbero fatto la gioia di De Sica o Pasolini.
La Roma umida e buia che emerge da questa pellicola è indifferente a tutto quel che accade, ben lontana da qualsiasi grande bellezza estetica.
Il finale ambiguo è quasi lacerante: lo spettatore non sa se gioire o preoccuparsi.
Mi hai incuriosita… lo aggiungo ai film da vedere 🙂
Penso sia uno di quei film che, piacendo o meno, non lascia comunque indifferenti, vuoi per le tematiche, vuoi per l’intensità dei personaggi 😉