32 Recensioni su

La migliore offerta

/ 20137.7689 voti

wow / 8 Giugno 2017 in La migliore offerta

uno dei tanti capolavori di Tornatore!! 10 stelle sono d’obbligo.

28 Settembre 2014 in La migliore offerta

Geoffry Rush in questo film è stupendo. L’ho rivisto ieri per la millesima volta ed ogni volta rimango sempre più affascinata e sempre di più provo simpatia per Oldman. Mi piace tantissimo come lui stesso nonostante sia stato umilmente truffato si libera dal suo peso, nella sfortuna inizia a perdere le sue inibizioni e la sua freddezza. Nonostante sia stato lui ha far funzionare gli ingranaggi della truffa, ha nello stesso tempo permesso che iniziassero a girare gli ingranaggi della sua vita, tra amore passionale e dolore.. La solitudine del suo pranzo solitario ad inizio film è completamente diversa dal pranzo al night and day caffè. Una solitudine diversa, una tristezza nuova ricca di speranza, di vita.

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Una buona offerta. / 26 Maggio 2014 in La migliore offerta

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Virgil Oldman è un battitore d’aste affermato ormai sessantenne agli apici della sua carriera. Una vita estremamente lussuosa la sua, ma di certo solitaria e abitudinaria. Tipiche del soggetto sono delle insicurezze dovute a un passato da orfano che sfociano in assai strane manie come quella di indossare costantemente i guanti a protezione da oggetti e persone. Tutto ciò però verrà presto stravolto dalla bizzarra richiesta delle giovane Claire, una 27enne che avendo perso entrambi i genitori si trova a dover vendere la proprietà e i beni di famiglia. Tuttavia nonostante sia una procedura a cui Oldman è abituato questa volta, pur avendo fatto della vista e del tatto le sue virtù, dovrà abituarsi ad utilizzare l’udito a causa della fobia a cui la ragazza è oramai da anni costretta. A tutta questa storia partecipa con incredibile coinvolgimento Robert, un giovane aggiusta tutto che si vedrà parte integrante della vita di Virgil. Sullo sfondo di questa storia vi è anche il ritrovamento di moltissimi pezzi che comporrebbero un automa del diciottesimo secolo costruito probabilmente da Jacques de Vaucanson. Un abilissimo Tornatore si lascia alle spalle la sicilianità autoimposta per via delle sue origini girando il film in giro per l’ Italia e l’Europa con padroneggiante sicurezza nelle inquadrature e nella sceneggiatura. Il rigore della narrazione lascia spazio a mirabolanti colpi di scena che elevano il film a una delle migliori offerte del regista.

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19 Aprile 2014 in La migliore offerta

Parte come un mystery che pare promettere venature horror (e le musiche di Morricone aiutano), per poi trasformarsi in un sentimentale. In zona cesarini diventa infine thriller.
Tornatore gioca con suspanse, tensione ed emozioni con una certa abilità, sfornando una pellicola forse un po’ troppo macchinosa, ma assolutamente godibile.
Bella la fotografia e bellissime le location. Bravi gli interpreti.
Un film di formazione, nonostante il nostro Virgil Oldman sia tutt’altro che un ragazzino.

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Ottima / 7 Marzo 2014 in La migliore offerta

sorpresa per un film che non conoscevo. Una storia d’amore che puo’ anche sembrare banale (l’uomo maturo che si innamora della ragazza) ma che grazie alla regia, alla interpretazione, alla sceneggiatura ed infine anche ad una sorpresa finale … diventa un film davvero da vedere.

5 Marzo 2014 in La migliore offerta

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Buon film di Giuseppe Tornatore ambientato nel mondo delle aste e dell’arte.
Per 3/4 di film la trama si dipana come una nascente storia d’amore; il protagonista Virgil (Geoffrey Rush), banditore d’aste ed appassionato d’arte, viene assunto da una misteriosa ragazza, Claire (la bella Sylvia Hoeks), per valutare i beni di famiglia. Scoprirà che la ragazza soffre di una grave forma di agorafobia (paura degli spazi aperti) e non esce di casa da 12 anni.
Tra i due pian piano inizia ad instaurarsi un rapporto, con Virgil supportato dal giovane restauratore Robert (Jim Sturgess) che gli dà consigli amorosi oltre che occuparsi di un’automa i cui pezzi Virgil ritrova nella villa.
Il finale cambia completamente il tono del film anche se forse ha fatto scoprire a Virgil l’amore reale oltre che al suo amore per l’arte e per le figure femminili in particolare.
Buon cast a cui si aggiunge Donald Sutherland come l’amico e “complice nelle aste” Billy.

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Fino ad un certo punto / 17 Novembre 2013 in La migliore offerta

Fino ad un certo punto, il film ha più che altro il sapore della classica storia d’amore che si evolve pian piano in tutta la sua durata. Ciò non vuole essere una critica, anzi. Il film mostra comunque un rapporto profondo, con due personaggi molto sfaccettati, dai caratteri diversi ma simili in alcuni aspetti e che si impegnano con costanza e fatica per superare gli ostacoli che impediscono loro di vivere come una normale coppia. Si nota comunque che, più che la storia, spicca il personaggio abilmente interpretato da Geoffrey Rush, un permaloso, ma di buona indole, battitore d’aste. Un uomo anziano che ha passato la sua vita con la dolce compagnia delle opere d’arte più belle ed inestimabili del mondo, ma che ora rimpiange la presenza dell’amore nella sua routine e avverte fortemente gli spettri della solitudine.
Protagonista promosso quindi e storia rimandata, almeno in apparenza. Come ho già scritto infatti, la pellicola ha quest’aspetto un po’ banale solo fino ad un certo punto. In un dato momento del film, Tornatore decide di spiazzare lo spettatore con un colpo di scena di notevole sorpresa, più per il fatto che esso si distacca dal tono calmo e disinvolto che ha mantenuto l’opera per tutto il tempo, che per l’elaborazione in sè dell’inaspettata trovata narrativa.
Senza dubbio una bella pellicola, ma alla fin dei conti nulla di imperdibile.

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24 Agosto 2013 in La migliore offerta

L’intento di Tornatore è costruire un puzzle complesso che celi la figura di fondo; un labirinto la cui l’apparente via d’uscita (il rapporto amoroso fra i due protagonisti) si rivela una trappola, il mostro pronto ad annientare ogni speranza. Ma il capovolgimento finale anziché stupire appare scontato e puzzante d’imbroglio: col procedere della trama gli ingranaggi del film cigolano e il meccanismo s’inceppa, rivelando impietosamente – dietro l’ottima regia – le debolezze di una sceneggiatura eccessiva e pretenziosa, che si contorce (cercando invano una profondità e compiutezza di senso) all’interno di una dialettica verità/finzione ripetuta sino al rigurgito. La trama si rivela poco convincente e ingestibile, finendo col dilatarsi oltre il necessario e risultare fastidiosa in alcuni punti troppo espliciti (l’automa) o posticci (la nanetta che si ricorda tutto!, il nome del protagonista, Virgil-“virgin” Oldman). Né i (pochissimi) personaggi né le loro relazioni sono descritti in maniera credibile: se la figura di Billy è evanescente, il rapporto d’amicizia fra Virgil e il meccanico Robert (personaggio la cui ambiguità è peraltro introdotta in maniera sempliciotta) appare non meno improvviso e ingiustificato di quello amoroso fra Virgil e Claire (il cui apice è rappresentato col montaggio ripetuto di alcune pacchiane scene di passione).
In un certo senso la riflessione sul rapporto verità/finzione appare semmai efficace in senso indiretto: Tornatore, seppur ottimo regista, è diventato lo specchio attraverso il quale il cinema italiano cerca pretenziosamente di proiettarsi oltre la propria dimensione nazionale, senza guadagnare in ricchezza e allontanandosi ulteriormente da quell’autenticità nostrana che per anni aveva fatto la storia del cinema.

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5 Agosto 2013 in La migliore offerta

un bel film ben costruito. certe volte però Tornatore è quasi prolisso e ossessivo, ma forse era voluto per delineare meglio la figura del protagonista, un grande Geoffrey Rush.

Indeciso… / 7 Giugno 2013 in La migliore offerta

Tornatore si propone con un film in cui s’intrecciano sentimenti, problemi, fobie ma anche un thriller psicologico che ti lascia un po spiazzato. Anche se più va avanti e più la trama la capisci speri che ti dia altro e invece alla fine è quasi tutto certo e scontato.
Non fatto male ma non decolla mai e non riesci ad apprezzare molto il tutto.
Sufficiente…
Ad maiora!

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La migliore offerta… o no? / 17 Maggio 2013 in La migliore offerta

Dopo essersi smarrito per le strade di Baarìa, Giuseppe Tornatore torna sul grande schermo con un thriller piccolo e intimo.

Protagonista è Virgil Oldman (Geoffrey Rush), battitore d’aste il cui unico amore è l’Arte. I toni freddi della fotografia, uniti alla nettezza dello sguardo registico, sottolineano l’eleganza rigorosa che scandisce ogni singolo aspetto della sua vita. Virgil, però, dovrà presto fare i conti con la misteriosa Claire (Sylvia Hoeks), inquilina di una villa che, tra cancelli cigolanti e mura fatiscenti, non fa nulla per celare il suo aspetto spettrale, da romanzo gotico.

E Claire sembra proprio uno spettro, perché, per molti minuti, ne udiamo solo la voce. Così, tra i tentativi di scoprire il volto di Claire e la caccia, condotta insieme al giovane amico Robert (Jim Sturgess), a meccanismi e ingranaggi dallo scopo segreto, Virgil sarà costretto ad abbandonare il suo aplomb per vivere il mistero di un amore i cui contorni sono difficili da afferrare.

Con La migliore offerta, Tornatore consegna allo spettatore un thriller romantico che, dopo un inizio ottimo per narrazione e regia, tende a dilatarsi oltre il necessario. Ed è proprio il lato romantico a frenare il ritmo dell’insieme. Tornatore sembra anch’egli incapace di definire i confini del rapporto amoroso che vuole rappresentare, riversando sullo schermo scene e dialoghi superflui (quando non addirittura maldestri, consegnando così agli spettatori più attenti la chiave di volta del film).

La migliore offerta è un film capace di offrire spunti interessanti sull’arte, sui rapporti amorosi e sul rapporto tra realtà e finzione, certo. Ma se Tornatore, in questo senso, conferma la sua piena, spiccata autorialità, al contrario rivela, ancora una volta, sgradevoli pecche nella gestione dei ritmi narrativi, indugiando troppo in aspetti che disperdono la forza dei momenti più riusciti.

Manca quel giro di vite capace di imprimere una compattezza definitiva, ed è questa assenza che infligge all’ultima opera di Tornatore un’amara sufficienza.

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ottototrotto / 5 Aprile 2013 in La migliore offerta

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La morte nel cuore, nell’anima, nel corpo, ovunque, appena uscita dal cinema.
Il personaggio del protagonista è costruito benissimo, perfettamente.
Il coinvolgimento delle opere d’arte abbellisce esteticamente il film ma soprattutto ne arricchisce il significato. Il rifugio di Virgil Oldman è anche metafora di una persona che a fine film, viene denudata di tutti i suoi averi (materiali e spirituali in questo caso)
Le ambientazioni sono meravigliose ed i colori ancor di più.
Tornatore è stato così convincente che se in giro becco Sylvia Hoeks la prendo a sprangate sulle gengive.

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29 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Un film quasi di genere – sembra un giallo anche se non c’è il morto ma è molto di più.
I più furbi forse potrebbero sospettare subito che qualche cosa non quadra ma comunque ci si lascia lo stesso avvolgere da questa vera e propria ossessione di due anime solitarie e sofferenti.
Forse dopo il colpo di scena la spiegazione del mistero appare troppo lunga, non era infatti necessario cercare di spiegare anche i minimi dettagli.
Se “la sconosciuta” poteva essere definito un film Forte in quanto basato sulla fisicità e sulla concretezza, questa storia invece può è molto, molto più raffinata e come per i protagonisti che non toccano – o quasi – il mondo esterno, tutto viene guidato dalla mente.

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27 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Giallo, noir, thriller psicologico. La pellicola unisce un grande cast ad una storia potente sulla quale il regista fonda tutto ottenendo un’opera piacevole, che sa intrattenere con qualità.

24 Gennaio 2013 in La migliore offerta

La miglior offerta
Tornatore abbandona gli amati scenari della sua isola ambientando questo suo nuovo lavoro in una imprecisata città europea e , rivolgendosi all’affascinante mondo dell’antiquariato , ci racconta una storia densa di mistero che ruota attorno al personaggio principale di Virgil Oldman , un famoso banditore d’asta tanto ricco quanto maniacale e solitario , al quale fanno da contorno una strana ed intrigante cliente ed un giovane esperto di meccanica .
Il film parte bene e si sviluppa ancora meglio con una crescente carica emotiva per tutta la prima parte , cioè sino a che l’irruzione della giovane donna nella vita di Oldman rimane sul piano dell’ immaginazione e la sua presenza viene manifestata solo dalla voce .
Ma da quando lei gli si rivela la sottile magia della narrazione fin lì creatasi perde consistenza , si appiattisce , affievolendo così tutto il buono di quanto visto sino ad allora in un prevedibile finale .
Sicuramente molto migliore di “Baarìa” e di “La sconosciuta” (ma bastava poco…) e sorretto da un Geoffrey Rush in ottima forma , il film è vedibilissimo e si fa apprezzare , non fosse altro che per i bellissimi primi piani delle splendide tele inquadrate (addirittura mozzafiato la carrellata dei ritratti della stanza segreta che costituiscono il singolare ”hàrem” di Virgil) , ma da qui a parlare di capolavoro assoluto degno di un Oscar mi sembra ci passi un bel po’ .

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Un genere poco italiano / 20 Gennaio 2013 in La migliore offerta

L’eclettismo dei generi e delle soluzioni stilistiche è un comune denominatore del cinema di Tornatore. Già in passato il suo lavoro aveva mostrato influenze di stampo americano. Impossibile per chi scrive non ravvisare in questo film riferimenti strutturali o citazionistici al cinema di Kubrick, di Scorsese e soprattutto di De Palma. Tornatore concepisce un racconto che ben incarna gli ingredienti e i meccanismi tipici del thriller psicologico. Ma la scarsa credibilità dei personaggi e delle situazioni, unitamente alla prevedibilità dei loro sviluppi, ne depotenzia la tensione. Interessanti ma troppi, e per questo poco approfonditi, i temi messi nel piatto.
Ad uno sviluppo della storia grossolano corrisponde sorprendentemente una conclusione che ho trovato raffinata, perchè lasciata parzialmente aperta alla ricostruzione dei fatti da parte dello spettatore e soprattutto alla previsione di uno sviluppo. Provo a darne una forzata ma originale: il carrello che retrocede lentamente tra i tavoli della sala allungata di un locale praghese, nella scena finale, così simile alla scena iniziale di Arancia Meccanica nel Korova Milk Bar, suggerisce una volontà vendicativa di un Virgil trasformato e votato all’ultraviolenza?

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20 Gennaio 2013 in La migliore offerta

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Dunque c’è questa storia che sembra ma alla fine clamorosamente non è. Questo battitore d’asta vecchiotto, Virgil salca**o,ha millemila guanti, è ricco come il culo, fa solo aste di altissimo livello, è solitario, ehm, di nuovo come il culo, e insieme a un suo amico che somiglia a babbo natale (ma che in realtà è Donald Sutherland) ha passato tutta la vita a collezionare opere d’arte che lui stesso batteva. Detto in parole povere è anche un ca**o di truffatore, ma molto altolocato. A un tratto una fantomatica Claire gli da il compito di vendere la sua villa, con tutto quel che ci sta dentro. Ma questa Claire non si vede mai. Goga e migoga, che forse è un termine un pelo dialettale, comunque, si capisce che questa Claire vive reclusa nella villa, oltre una porta celata dietro una parete affrescata, e soffre di agorafobia e odia tutti e non vuol vedere nessuno et cetera. Lui ovviamente piano piano si avvicina, e le due solitudini ovviamente si incontrano, fino a quando riesce a vederla, ovviamente è pure gnocca, ovviamente lei si innamora di lui, che gliel’appoggia (pensando “vecchio ma mica scemo”). Esce, lui è innamorato come un tonno, vanno a vivere insieme. Lui per tutto il tempo si è fatto aiutare da Jimmy “niceface” Sturgess, il quale impersona un rigattiere/aggiustatutto che nel frattempo lo aiutava a rimettere insieme dei pezzi di un automa (c’era anche in Hugo Cabret l’automa, beh, e in un sacco di altri posti, immagino). Il succo è che dopo tutto il film si scopre che tutto il vero era finto, e Virgil vede il suo nuovo mondo d’ammmore e d’arte crollare. E se lo meritava, perché alla fine era un ladro pure lui, e la storia d’amore era tutto un tranello, e hai passato tutta la vita a non fidarti di nessuno e alla fine ti sei fidato dell’unica vagina che ti ha fregato. Bravo! C’è di che divenir misogini. I personaggi sono inizialmente insopportabili, proprio perché scritti così nella sceneggiatura direi, I mean, lui con tutto il suo lusso dovrebbe morire, lei andrebbe presa a schiaffi ora-subito-adesso; meno male che Jimmy è simpa e si scopa tutte, e infatti farà saltare il banco. Alla fine si resta ammirati per il machiavellismo del piano, sad per il povero vecio che impazzisce, a me è restato impresso un non so che di non convincimento, Tornatore, questa me la segno. Tutto è troppo facile, sia nel farsi che nel disfacimento. E poi ca**o, non lo rimonti un automa a partire da 4 ingranaggi in croce che ti portano. Che guarda caso combaciano, maddai.
Non so che. So che speravo un filo di più.

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Un 8 incompleto. / 18 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Il film mi è piaciuto, anche se in questo genere, a mio avviso, il capolavoro di Tornatore resta ” Una pura formalità “. Ambientazione impeccabile. Trama e agnizione non particolarmente originali- di recente ho visto un film,di cui non svelerò il titolo,per certi aspetti affine- sebbene vi siano spunti interessanti. Mi hanno colpito alcune riprese ed in modo particolare il fotogramma conclusivo. Il film raggiunge la sua apoteosi, non tanto nel capovolgimento della storia quanto nel significato, direi quasi poetico,della scena finale, anche se, mi sarebbe piaciuto che a tale suggestione vi si arrivasse attraverso una costruzione di ” senso narrativo ” e non con degli espedienti, forse anche un po’ calcolati, ma incastrati alla perfezione. Ottima l’interpretazione di Geoffrey Rush, non perfetta, sotto alcuni punti, la forma e l’essenza che il regista dà al personaggio.

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La migliore offerta / 14 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Non vedevo un film del genere dai tempi di “The Departed” di Scorsese. Amo i film che celano una controtrama che si svela solo nel finale, e, a mio parere, Tornatore è stato un vero maestro a tenermela nascosta, talvolta facendomi anche dubitare della sceneggiatura.
Ed invece il film fa sfoggio di una profondità che arriva a toccare temi esistenziali della vita di un uomo comunemente afflitto da psicopatologie della vita quotidiana, un sano umano dei tempi d’oggi. Un uomo che sogna nonostante tutta la sua insofferenza, un uomo che riesce a credere ancora ad una, seppur fasulla, meravigliosa opera d’arte, e che aspetta, e ancora spera, che la realtà sia diversa.
La scena finale è di una tale raffinatezza che ne sono rimasto sconcertato.

La regia è sublime, il cast è ottimo, forse il doppiaggio ha qualche pecca.

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13 Gennaio 2013 in La migliore offerta

non è la migliore ma comunque una buona offerta.

12 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Bel film. Una svolta molto interessante per Tornatore. Bravissimo Geoffry Rush e tutto il cast.

Welcome back, Giuseppe / 11 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Film scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero nel 1990 (“Mediterraneo”) e reduce dal colossale flop di “Baarìa” (troppi soldi investiti, aspettative, attori, pubblicità, troppa Sicilia), è una pellicola molto intensa e ben fatta che riesce a rendere appassionante un tema come l’antiquariato (!), cosa possibile normalmente solo dopo aver bevuto un litro di peyote. Il film sia dal punto di vista narrativo che registico è basato sui contrasti e le antitesi: vecchio / giovane, interno / esterno, nuovo / antico e grazie alle scelte stilistiche e alle scenografie molto azzeccate l’effetto è ottimo. Per quanto riguarda gli attori il protagonista è Geoffrey Rush (Oscar nel 1997 come Miglior Attore per “Shine” e altre 3 Nomination, verrà ricordato dal grande pubblico per il pirata Barbossa di “Pirati dei Caraibi”, a voi le conclusioni…) che interpreta l’antiquario con piccoli tic e manie dando ad ogni gesto ed espressione la giusta profondità e importanza. Al suo fianco Sylvia Hoeks, attrice olandese conosciuta in patria ma esordiente per noi, molto dolce e allo stesso tempo determinata come il ruolo richiede; ruoli di contorno per Jim Sturgess (ma solo a me il musical con le canzoni dei Beatles “Across the Universe” è piaciuto?) e la vecchia e incanutita volpe Donald Sutherland. Di alto livello la fotografia di Fabio Zamarion e ottime come sempre le musiche del grande Ennio Morricone, semplicemente una garanzia. Film che andranno a vedere probabilmente in pochi ma che merita.

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11 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Non posso dire di essere riamsto deluso e questo lo devo essenzialmente a due fattori:
la mastodontica bravura di Geoffrey Rush, un attore a cui attribuisco un’eleganza ed una profondità incredibili, e la raffinatezza di Tornatore che quando ha la possibilità di cimentarsi con il thriller-mistery dimostra grande talento nella cura dell’immagine e nelle scelte stilistiche.
La storia ha qualche debolezza: forse perchè non è poi così originale, forse perchè si capisce prima del finale come andrà a finire…anche la strana amicizia che nasce tra due persone così probelmatiche si sviluppa in modo un pò forzato, ma il film è scorrevole, è interessante e si lascia guardare con grande interesse.
Di certo non è al livello di Una pura formalità e forse non è il migliore Tornatore ma si muove sul terreno a lui più congeniale e lo fa con grazia e minuziosità artistica.

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un gran peccato / 8 Gennaio 2013 in La migliore offerta

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sono freddamente delusa. Io tendo ad evitare il Tornatore alla Baaria (che infatti non ho visto), ma cerco il Tornatore borghese e giallo che apprezzo molto. Qui sono costernata. Ambientazione perfetta, grande sfoggio di particolari, una regia molto misurata, un attore maiuscolo e una sceneggiatura terribile. Capisco la tentazione di orchestrare una storia che dovrebbe procedere per microaggiunte e piccole sottrazioni, ma non regge nulla. Non solo perché il mistero svapora in poco tempo (forse ne abbiamo anche viste troppe per caderci più ), ma perché è gestita sul piano proprio narrativo malissimo. Passiamo sopra sull’ultra stereotipato Oldman (nomen omen?) presentato con un inizio comunque fulminante (tra primi piani, sfondi lattiginosi, cene rivolte contro un muro e uno specchio, il trapelare immediato dell’occhio, insomma in pochissime inquadrature si definisce il personaggio e finanche la storia il che è comunque bello, amo la sintesi) , Tornatore accumula indizi e poi li fa franare miseramente. Non regge l’immediata cattura del nostro raffinato esperto d’arte che si aggira sempre tra il vero e il falso, lucrandoci poi, nelle grinfie di un fantasma il cui fascino è, come dire, vago e bizzoso; non regge un’amicizia sideralmente lontana e non si sa perché mai nata fra l’attempato narciso e lo scombiccherato meccanico; non regge soprattutto il personaggio di Billy che, ammettiamolo, non esiste a livello di sceneggiatura. In tutto il film non c’è pathos, se nella prima parte si cerca di capire questa allergia al mondo costruita attorno ad un individuo che lo vive attraverso una passione psicologica (e qui tutte le scene dentro il caveau sono comunque belle), poi è chiaro che il problema non è far “uscire qualcuno da una casa”, ma semmai fare “entrare qualcuno in un’altra casa” e la tensione sparisce. Oldman è un appassionato d’arte, ma cade nel vuoto la battuta “è disposto a rinunciare all’amore per l’arte?”; Oldman vive il femminile come rappresentazione, quindi ricostruisce una donna senza conoscerla per nulla, se ne innamora proprio come riflesso del sé, ma tutta questa passione è incomprensibile davvero almeno a mio parere; pone legami e relazioni con persone generazionalmente lontane senza la minima diffidenza e senza davvero un minimo di argomentazione. Infine mai capirò lo scivolone dell’ultima frase che lei dice a lui prima che parta per Londra.
I temi che una storia del genere mette sul tavolo, vero/falso, dentro/fuori, isolamento/socializzaizone, arte/amore sono anche interessanti, ma noi già sappiamo tutto almeno al livello in cui le questioni sono poste da questo film. Devo anche dire che tutta la cura rappresentativa iniziale si perde nel finale, sfido chiunque ad aver creduto che l’aggressione fosse vera.
Insomma mi aspettavo una atmosfera a La straniera, mi trovo un gioco che frana ovunque

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che spreco! / 7 Gennaio 2013 in La migliore offerta

di mezzi, scene , bravura di attori e di tecnici per una storia che poteva reggere per una durata da telefilm, e oltretutto intuibile nel suo svolgimento quasi da subito. ” Chi ti loda più di quel che suole o t’ha ingannato od ingannar ti vuole”, Peccato..

Amore e Psich(iatria) / 7 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Tornatore si conferma ancora una volta come uno dei migliori registi in circolazione. Seppure la trama non sia totalmente nuova, la sublime interpretazione di Rush, la bellezza delle opere d’arte e la caratterizzazione psicologica dei personaggi ne fanno un film davvero valido, un ottimo modo di iniziare questo nuovo anno. Certo però, che amaro in bocca!

Ottimo film / 7 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Deluso da Baaria, ero incerto se andarlo a vedere. A fine primo tempo il film mi aveva coinvolto molto, ma mi aspettavo un finale deludente. Invece è stata una bellissima sorpresa; ottimi attori, storia originale, finale sorprendente (almeno per me…).
Il mio 2013 cinematografico è iniziato alla grande grazie a Tornatore!!

6 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Indecisa fra il sette e l’otto, alla fine ho optato per la valutazione più alta fra le due, perché “ringrazio” questo film per avermi stuzzicata e coinvolta e per avermi fatto elucubrare a più riprese. Insomma, perché -nel complesso- mi ha divertita.

La presenza della villa immensa in semi-rovina ed il personaggio misterioso che vi abita sono affascinanti elementi da feuilleton che non ho potuto fare a meno di apprezzare.
Felicissimi, poi, la scelta della location, una villa settecentesca ariosa, ricca di anfratti, scorci mutevoli, scherzi architettonici, e l’accompagnamento musicale di Morricone ricco di archi e voci femminili quasi barocche.

Rush riempie la scena, ma la sua interpretazione non mi ha convinta del tutto. Il demerito, però, credo sia dovuto alla definizione del suo personaggio in fase di sceneggiatura: pensando ad un uomo dal carattere scostante e normalmente restio ai contatti umani come dovrebbe essere il suo Oldman, non ne ho apprezzato la vena un po’ troppo ciarliera, i numerosi motteggi, la complicità che ricerca con alcune persone e l’eccessiva facilità con cui mostra i suoi sentimenti (ira, fastidio, dispiacere, rabbia e, in conclusione, partecipazione).
La “curiosità” dei guanti, inoltre, mi pare abbastanza fine a sé stessa, perché essi -sì- inizialmente, rappresentano un filtro tra il mondo ed un uomo che dal mondo non intende essere contaminato, però egli non rifugge mai pienamente il contatto umano (non disdegna gli abbracci, per esempio).

Per il resto, il meccanismo narrativo funziona a meraviglia e la visione del film è davvero piacevole, con colpi di scena notevoli.
Ne consiglio caldamente la visione.

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7,5 e chapeau! / 6 Gennaio 2013 in La migliore offerta

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ohhh, il mio 2013 cinematografico inizia alla grande!
La Migliore Offerta è un gran bel film. Vero, recitato da attori stranieri, ma con un’intelaiatura tutta italiana: da Tornatore che sforna, secondo me, uno dei suoi film più belli al sempre immenso Morricone capace di rendere la villa di Claire ancora più inquietante di quanto non lo fosse già. Ottima fotografia di Fabio Zamarion che regala alla pellicola colori bui ed algidi, a rappresentare la misantropia di Oldman. Grande menzione, continuando con gli italiani, per Rolando Bianchi, veramente superbo.
Il tutto è elevato all’ennesima potenza dalla bravura di Geoffrey Rush, uno capace di rapirti anche mentre recita la lista della spesa.
Certo, alcuni difettucci al livello della trama ci sono ma trascurabili. Potremmo citare i forse troppi indizi lasciati in giro da Tornatore, ad intuire l’inganno finale o la troppo troppo repentina guarigione di Claire. Il finale invece annichilisce nella sua semplicità. Il classico finale che ti fa dire:”Eh cazzo, ma a me era venuta in mente una roba del genere”. Ma ti distrugge comunque e Rush, per empatia, ti fa passare la voglia di andare a cena.
Che film, signori. Chapeau!

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4 Gennaio 2013 in La migliore offerta

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

SPOILER ABBESTIA!

Più di due ore di film assolutamente scorrevoli! Nonostante la trama giri intorno sempre agli stessi personaggi ed il ritmo sia spesso lento, non mi ha annoiata neanche un attimo né l’ho trovato pesante, cosa che è abbastanza difficile per me soprattutto stando seduta sulle scomodissime poltrone del cinema ma in questo caso ho subito piacevolmente la tortura.
Ci sono però in questo film delle cose riguardanti la trama che mi hanno lasciata un po’ perplessa:
Billy, fin dalla sua prima scena avevo sgamato che prima o poi si sarebbe vendicato. Altro che amicizia da anni e anni, la sua prima entrata sullo schermo faceva già intuire che al momento buono avrebbe cercato di distruggere Oldman, infatti durante tutto il film ho praticamente aspettato che ciò avvenisse.
I pezzi che Oldman trovava nella villa erano palesemente messi lì da lei e questo lo si capisce già dal primo pezzo che lui trova e lo porta da Robert dicendo che era strana la presenza di ruggine dalla parte dove non c’è umidità; era chiaro che quindi quei pezzi glieli faceva trovare qualcuno e quel qualcuno era per forza Claire, perciò il dubbio che fosse la trappola più classica del mondo era elevato e lo spettatore non può non pensarci.
Claire, tre cose riguardo a lei mi sono sembrate oltremodo strane: una tizia che vive in casa da dodici anni porta un velo di ombretto sugli occhi? Un patito dell’igiene come Oldman non si lascia per niente schifare dalla vista di una che cammina coi piedi scalzi e poi se li mette in bocca? (fa schifo persino a me che non ho la sua fobia) e l’agorafobia a quei livelli non passa da un giorno all’altro neanche con la forza dell’amore.
Robert, vabbè era chiaro come il sole che prima o poi lo avrebbe solato e lì è stato fatto un buon lavoro facendo credere che volesse rubare ad Oldman la sua amata, ok, ma quando per ben la seconda volta rifiuta i soldi che Oldman voleva dargli per aver aggiustato l’automa si capisce benissimo che la sòla era proprio lì.

Non so se l’intenzione del regista fosse proprio regalare indizi allo spettatore (fa tanto anche la musica che spesso regala un senso d’inquietudine in scene che non hanno motivo di esserlo) questo però pregiudica la reazione finale, quando si scopre il raggiro di cui è stato vittima Oldman. Infatti nel mio caso lo stupore c’è stato ma non era elevato in quanto già due ore prima avevo capito che Oldman si stava fidando di persone sbagliate e che quindi se la sarebbe presa nel didietro. Avrei invece preferito restare completamente all’oscuro, senza alcunissimo indizio così che alla fine mi sarebbe preso un colpo al cuore.

L’ho trovato comunque un ottimo film, piacevole da vedere ed emozionante. La scena finale è perfetta e l’ho amata così com’era: l’espressione di Rush, l’inquadratura che si allontana mostrando la sua solitudine e la musica rendono perfettamente l’idea del suo profondo dolore.

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Bentornato Tornatore / 3 Gennaio 2013 in La migliore offerta

“Vivere con una donna è come partecipare ad un’asta. Non sai mai se la tua è l’offerta migliore”

“I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare”

“Quando pensi che con una donna è fatta, hai già perso il senso della strategia.”

Le tre frasi che sintetizzano un bel film.

2 Gennaio 2013 in La migliore offerta

Serve dire che Geoffrey Rush in questa interpretazione e’ immenso? Anche se la storia presenta qualche forzatura solo la sua presenza basta ad elevare il film stesso ad uno dei migliori della stagione.
Un po’defilato Donald Sutherland.

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