Recensione su La grande bellezza

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La grande bellezza: ha un significato così difficile? / 29 Giugno 2014 in La grande bellezza

“La grande bellezza”, come tutti sanno, è il film italiano che ha vinto il Premio Oscar come Miglior film straniero del 2014.
La cosa assurda è che tanti italiani sono dispiaciuti da questo fatto, perché avrebbero fatto vincere un altro film. Quale non viene mai specificato, ma penso che una volta ogni tanto si potrebbe essere di parte. Il film italiano vince l’Oscar e gli italiani non sono contenti… che popolo di stolti, è proprio il caso di dirlo!
Ovviamente non tutti, perché, nonostante quello che si dice, La grande bellezza è stato trasmesso su Canale 5 il 4 marzo ed ha avuto novemilioni di telespettatori. Inoltre, il DVD ha raggiunto il podio di quelli più venduti.

2 commenti

  1. Stefania / 29 Giugno 2014

    La grande bellezza non è difficile in sé: è “semplicemente” un film ricco, troppo ricco di messaggi, suggerimenti ed immagini, di cui Sorrentino ha toccato solo alcuni aspetti, un po’ per volontà, un po’ per necessità, lasciando allo spettatore il diritto ed il dovere di tirare le somme. A modo suo, è un film sofisticato, proprio per questi motivi. Ma, come ho già detto in precedenza, non è -a modesto parer mio- un film riuscito.
    Sorrentino ha toccato alte vette in altre occasioni e avrebbe meritato altrettanti prestigiosi riconoscimenti per altri lavori.
    La grande bellezza suscita sentimenti contrastanti ed è, forse, la sua ambivalenza il suo pregio maggiore: esalta gli animi di chi vede in questa pellicola una condanna dell’ignavia italiana, esalta parimenti quelli di chi vi legge un’esaltazione dell’innata grazia del Belpaese che sopravvive nonostante tutto il marciume.
    Personalmente, pur lieta (per Sorrentino-autore) della gratificazione internazionale “suprema” rappresentata dall’Oscar, ammetto che non ho gradito l’attribuzione del premio al film: scorrendo la lista degli Oscar conferiti all’Italia, mi rendo conto che riceviamo premi praticamente solo per film che ci ritraggono come “italiani brava gente”, all’interno di un’iconografia ancora post-bellica, o in cui “denunciamo” i nostri vizi. Ah, gli americani si sfregano le mani, quando possono ridere di qualcun altro, dandogli anche il contentino. Certo, l’Italia è anche quella de La grande bellezza, perché occultarla? Ma perché non riusciamo ad esportare prodotti autorali, senza che vi sia questo genere di autoreferenzialità a tutti i costi?

    Riguardo al tuo articolo, mi permetto di cogliere l’occasione per puntualizzare su un tuo passaggio: non giustifico molto le prese di posizione come la tua, secondo cui chi non “comprende” o non apprezza questa pellicola è uno stolto.
    Pur non gradendo chi spara giudizi senza averla vista fino alla fine (ricordo che, quando è stata trasmessa in tv, c’era chi ne faceva la cronaca, sia positiva che negativa, in diretta su FB: come è possibile guardare un film e commentarlo minuto per minuto, nel bene e nel male, dialogando, perfino, con altre persone?), concedo il beneficio di interromperne la visione (come di interrompere la lettura di un libro, Pennac docet) se questa non soddisfa i propri gusti e di trarre (oculate) considerazioni a riguardo.
    Che i critici, quelli veri, come dici tu, incensino un’opera è, sovente, per quel che mi riguarda, un dato relativo. Pur rispettando la loro opinione (perché, anche se formulata da un “esperto”, si tratta comunque di un parere), in quanto spettatore ho comunque il diritto di formularne una mia, concorde o meno, in parte o in toto, con la loro.

    P.s.: quelli sul balcone sono fenicotteri, non aironi 😉

  2. NoName / 2 Luglio 2014

    Ho detto che gli italiani sono stolti perché il film ha vinto il Premio Oscar e ne sono scontenti, che è diverso. Il Mondiale appena passato non fa che confermare la mia teoria :3

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