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La donna alla finestra

/ 20215.374 voti

Proprio non va… / 2 Giugno 2021 in La donna alla finestra

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Quando dopo pochissimo che è iniziato il film hai l’intuito di come andrà a finire, soprattutto oltre al “colpevole” anche “questo” che fine farà, in un thriller praticamente il film muore d’interesse. Non vi dico cosa perché so che ci arriverete anche voi.
Una psicologa con alcuni disturbi di agorafobia si imbatte quasi casualmente in un omicidio . Da lì nasce tutto il thriller… che poi tanto thriller alla fine non è.
Particolarmente poco avvincente e a tratti anche lento e noioso.
Assolutamente non è pensabile neanche lontanamente ad un riferimento al capolavoro del buon Alfred ma credo che un pallido tentativo ci sia stato, anche se questo è un adattamento dell’omonimo romanzo del 2018 di A. J. Finn.
Infatti all’inizio ci sono nella tv della psicologa dei piccoli riferimenti. Sarà un caso? Non credo… Ma per carità…
Non consigliabile. C’è di meglio da fare.
Ad maiora!
#filmaximo ?

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Che delusione / 29 Maggio 2021 in La donna alla finestra

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

All’inizio film godibile anche se abbastanza scontato, poi negli ultimi venti minuti deraglia completamente, finale semplicemente ridicolo. Ma la colpa è mia chebmi fido dei maski

Buona la confezione, così così il prodotto. / 23 Maggio 2021 in La donna alla finestra

Film tratto dal bestseller di A.J.Finn che può contare su alcuni punti di forza come un eccellente Amy Adams che regge praticamente da sola tutto il film, una messa in scena elegante e raffinata, alcune parti notevoli come il monologo della Adams e il suo dialogo con Julianne Moore e un’ottima fotografia.
Nonostante ciò è oltre i suoi richiami hitchcockiani il film prosegue lento (la prima mezz’ora mi sono annoiata da morire) fino a un finale per me semplicemente ridicolo
Personalmente gli darei non più di un 6.5.

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Good! / 16 Maggio 2021 in La donna alla finestra

Non è proprio un thriller eccellente: questo si era capito gia dal titolo e dal trailer, che ovviamente scopiazzava anche troppo l’ottimo film Hitchcockiano.
D’altro canto, seppur pieno di clichè del genere, è riuscito ad affascinarmi fino al finale, anche questo un po’ streotipato.
I molti depistaggi nella storia e qualche banalità nella trama si notano fin troppo ma l’intensa interpretazione della Adams (e di Oldman devo dire, pur avendo poco spazio) ha reso interessante il relax serale, di queste quasi 2 ore!
6,5/10.

Ps: ma alla fine quel tetto era lo stagno del palazzo?!

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Eccellenze sprecate / 16 Maggio 2021 in La donna alla finestra

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Thriller banale e abborracciato, pieno di eccellenze sprecate (Gary Oldman, in primis, ma pure la magniloquente colonna sonora di Danny Elfman, correttamente vintage ma inutilmente enfatica), metacitazioni superflue (oltre, ovviamente, a Hitchcock, a che pro la cinefilia della protagonista? E il nome Jane Russell che cita la mitica star di Hollywood?) e tanta fuffa (la casa, che non entra mai attivamente nel racconto; l’agorafobia, davvero pessimamente sfruttata; la presenza dell’intruso-non intruso che genera nulla, a livello narrativo; ecc.).

Mi pare che La donna alla finestra sia il primo thriller “tradizionale” a cui si è dedicato il regista Joe Wright. Ecco, stando al risultato, non mi sembra pienamente nelle sue corde: qualche virtuosismo qui e là, ok, ma scarsa abilità nel creare il contesto adatto e concretizzare la giusta tensione.
Dei lavori dello sceneggiatore, Tracy Letts (che, nel film, compare nel ruolo dello psichiatra di Amy Adams), ho apprezzato molto gli eccessi di Killer Joe di Friedkin e decisamente poco i parossismi de I segreti di Osage County di John Wells (la sceneggiatura si basa su una sua opera teatrale, quindi, la “colpa” è proprio tutta sua). Questo film non ha i pregi dell’uno, né i difetti dell’altro: è pura vacuità e a poco vale l’impegno della Adams nell’interpretare un personaggio sì dolente, ma, a conti fatti, sempre distante.

Vi dirò: ci vuole pelo sullo stomaco a pretendere di far pagare il biglietto per vedere al cinema un film “difettoso” come questo (in un certo senso, quindi, meno male che, dopo una iniziale pianificazione di distribuzione nelle sale saltata a causa del COVID-19, il film è stato acquisito da Netflix per la sola distribuzione in streaming).

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