Recensione su La cosa

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Il terrore arriva sempre dall’ignoto / 5 Gennaio 2015 in La cosa

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A tratti angosciante, a tratti disturbante, per tutta la durata ad altissima tensione. Per molti aspetti, questo film di Carpenter mi ha ricordato il primo, bellissimo, Alien. L’analogia più forte è senz’altro quella della creatura venuta dall’ignoto, in grado di generare la più pura delle paure nei confronti del malcapitato gruppo di protagonisti. La differenza appare invece in altri aspetti. Ad esempio la locazione: ai freddi e sinistri cunicoli dell’astronave Nostromo, Carpenter sostituisce i corridoi in penombra della base scientifica. Lo spazio immenso lascia il posto all’Antartide, al suo vento gelido e alla fredda neve che si deposita sul suolo. Ma, soprattutto, Carpenter delizia lo spettatore con una resa brillante di una sorta di gioco dell’infiltrato, dove la fiducia reciproca tra i membri del gruppo è annichilita dalla minaccia di un terrore inarrestabile.
Menzione per gli effetti speciali: la creatura partorita da Rob Bottin è uno degli esseri più grotteschi partoriti nell’universo cinematografico. Ottima anche la stridente composizione di Morricone, che fornisce un grande contributo nella resa di un’atmosfera assolutamente inquietante.
Piccola nota: c’è la possibilità che dopo aver visto questo film non riuscirete più a guardare normalmente un husky.

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