9 Recensioni su

La cosa

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4 Novembre 2022 in La cosa

Tolte una manciata di leggerezze, abbiamo un film basato su un concetto semplice ma efficace, con una recitazione più che discreta con qualche battuta d’effetto, e neanche troppo violento come il visto censura sembrava preannunciare.

ZERO FIDUCIA / 7 Settembre 2018 in La cosa

Ti rapisce. Chi è la cosa? Un parassita che gioca con la mente umana, capace di spaventare uomini forti, intimorirli fino alla pazzia. La forma della paura è l’uomo stesso.
Il film è molto coinvolgente.

Buona l’idea meno l’esecuzione / 30 Dicembre 2016 in La cosa

Sono un po’ indeciso sul giudizio finale di questo film per una serie di aspetti… uno di questi è sicuramente il finale, molto scarno e poco appagante, sicuramente ci si aspettava di più da un film ad alta tensione come questo.
Paranoia, egoismo, paura sono tutte sensazioni ben suscitate dal film che se dal lato psicologico è sicuramente ad alti livelli un po’ meno lo è dal lato tecnico: recitazione buona ma niente di eccezionale con attori non in uno stato di grazia ma una buona colonna sonora firmata Ennio Morricone accompagna ogni scena aumentando la suspance.
Nel complesso elogio il film per l’idea e per l’aspetto psicologico ma, complice le aspettative che avevo del film, cresciute dopo aver letto tanti apprezzamenti, mi aspettavo semplicemente di più.

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14 Dicembre 2016 in La cosa

Paranoia, claustrofobia, angoscia. / 23 Agosto 2015 in La cosa

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Fim di John Carpenter che qui adatta quasi alla lettera un racconto di John W. Campbell, già portato sullo schermo da Howard Hawks nel 1951 e che se ne ispirava alla lontana.
La bella scena della prova del sangue, presente nel racconto, è un capolavoro di tensione.
Inquietante, claustrofobico e pessimista. I rapporti tra i membri dell’equipe antartica si sfaldano in una totale mancanza di fiducia reciproca.
Le divergenze tra film e racconto si trovano nel finale, nel primo l’alieno viene fermato, nel secondo il tutto resta con un punto interrogativo.
Il film ha avuto la sventura di uscire lo stesso anno di ET, con un alieno completamente diverso, più per famiglie con bambini. Snobbato dal pubblico e dalla critica, flop commerciale, il film ha col tempo acquistato lo status di cult, uno dei migliori del regista.
L’opera è supportata anche da una colonna sonora (di Ennio Morricone, che richiama le sonorità dello stesso Carpenter) che ne conferisce ulteriore tensione e fascino.

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Il terrore arriva sempre dall’ignoto / 5 Gennaio 2015 in La cosa

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A tratti angosciante, a tratti disturbante, per tutta la durata ad altissima tensione. Per molti aspetti, questo film di Carpenter mi ha ricordato il primo, bellissimo, Alien. L’analogia più forte è senz’altro quella della creatura venuta dall’ignoto, in grado di generare la più pura delle paure nei confronti del malcapitato gruppo di protagonisti. La differenza appare invece in altri aspetti. Ad esempio la locazione: ai freddi e sinistri cunicoli dell’astronave Nostromo, Carpenter sostituisce i corridoi in penombra della base scientifica. Lo spazio immenso lascia il posto all’Antartide, al suo vento gelido e alla fredda neve che si deposita sul suolo. Ma, soprattutto, Carpenter delizia lo spettatore con una resa brillante di una sorta di gioco dell’infiltrato, dove la fiducia reciproca tra i membri del gruppo è annichilita dalla minaccia di un terrore inarrestabile.
Menzione per gli effetti speciali: la creatura partorita da Rob Bottin è uno degli esseri più grotteschi partoriti nell’universo cinematografico. Ottima anche la stridente composizione di Morricone, che fornisce un grande contributo nella resa di un’atmosfera assolutamente inquietante.
Piccola nota: c’è la possibilità che dopo aver visto questo film non riuscirete più a guardare normalmente un husky.

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Chi è la cosa?! / 23 Luglio 2013 in La cosa

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La domanda usata come titolo di questa recensione è un pò la domanda da un milione di dollari, che tutti noi, almeno credo, ci siamo posti guardando questa gemma assoluta del cinema, firmata da uno dei più grandi maestri della settima arte, Mr John Carpenter. Un film memorabile, di scarso successo popolare negli anni della sua uscita sul grande schermo, ma protagonista di una sempre crescente e, concedetemelo, più che giusta rivalutazione, tant’è che oggi viene considerato come uno dei migliori film del regista. “La Cosa”, rifacimento di “La cosa da una altro mondo” di Howard Hawks, rarissimo esempio di “remake”, non solo riuscito, ma addirittura superiore all’originale, proprio perchè partendo dall’idea iniziale del plot decide di concentrarsi su un altro punto di vista dell’horror, modernizzandolo e, appunto, migliorandolo.
Nell’Antartide un gruppo di scienziati statunitensi, accampati nel nulla, fra la neve e i ghiacciai, vengono casualmente a contatto con un organismo alieno camaleontico, capace di riprodurre perfettamente ogni forma di vita, dagli animali all’uomo. Ha così inizio una lotta intestina fra la cosa e il gruppo di scienziati, i quali iniziano fortemente a diffidare gli uni degli altri, impedendogli così di essere coesi e fronteggiare il mostro.
La storia è semplice, i suoi risvolti un pò meno. L’elemento interessante di questa pellicola, non è tanto il mostro o le sue straordinarie metamorfosi, quanto le dinamiche che riesce a determinare all’interno del gruppo, con tutti i personaggi incapaci di unire le forze per tentare di restare vivi, tutti impegnati a puntare il dito contro qualcuno, il quale, a loro modo di vedere, potrebbe essere il sospetto contagiato, senza un fondato ragionamento, ma molto più semplicemente , presumo, per una precedente diatriba o per la più comune antipatia personale. La violenza a questo punto esplode, e non solo per via dell’alieno, che man mano inizia a seminare morte e sfiducia, ma anche per via dell primordiale comportamento degli stessi uomini, imprigionati nel nulla e privi di contatti esterni. Diviene un tutti contro tutti forsennato e claustrofobico, dove le apparenze divengono, paradossalmente, le uniche cose certe. Chi è chi…o cosa?!
Dunque, ci sarebbe molto da dire su questo horror/fantascientifico, si potrebbe parlare degli immensi effetti speciali, della sontuosa regia (oggi un film del genere probabilmente verrebbe ridotto ad un misero videoclip schizzato) con la quale Carpenter si concede piani sequenza lenti e movimenti di macchina calibrati e mai inutili.
Due le scene magistrali: il rudimentale, quanto efficace, test del sangue ideato da Mcready (il grande Kurt Russell) con tutti i superstiti legati ad una sedia (da brividi) e l’ambiguo, bellissimo e significativo finale, quando i due sopravvissuti Childs e Mcready si scrutano, palesemente provati ma allo stesso tempo diffidenti. I due si guardano, ormai in balia della tormenta di neve, la cosa potrebbe essere morta o camuffatasi dietro le sembianze di uno dei due. Un finale degno di un grande film e di un grande regista. Un finale degno di entrare nella storia del cinema!

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30 Maggio 2013 in La cosa

mi aspettavo un finale un po’ più spacca culi, ma l’otto lo merita totalmente.

24 Agosto 2011 in La cosa

Poche parole, effetti speciali un pò primordiali (per il 1982 forse no..), un intreccio neanche troppo complesso e che entra subito nel vivo.
Maestro dell’horror, John Carpenter confeziona quello che è più di un horror banalmente inteso, che è più un thriller, trasformando una storia d’azione in un racconto tipo dieci piccoli indiani persi in mezzo ai ghiacci.
E il gioco funziona alla grande, tanto che “la cosa” è diventato un cult. Un pò splatter lo è di certo, ma non gioca tutto sugli effetti, ma sulla suspense generata dalla ricerca del cattivo che si nasconde tra i buoni.

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